chiedetelo a me…
A chi scommette senza pensare a quanto c’è da perdere, a chi pensa che la solitudine della compagnia sia sempre meglio della solitudine e basta. A chi del fare e disfare ha fatto un delicatissimo motore per la propulsione, a chi crede che 2 mezze vite siano meglio di una vita intera, a chi crede nei miti e pensa che inseguirli sia ancora più comodo di raggiungerli.
Chiedete a chi con la polvere non ci parla, ci passa un panno, la mette in un fazzoletto e se la porta appresso. Chiedete a chi passa notti in bianco ad amare e pensare strategicamente a quanto sia bello amare. Chiedete il consiglio a chi crede nella forza della ripicca ma poi è troppo pigro per vendicarsi. A chi ha in mente alcune date, stranamente tutte coincidenti con fallimenti catastrofici.
Chiedete a chi, quando ha rabbia, la coltiva e ne fa un quandro suprematista (chi non conosce il "suprematismo" è meglio che lo impari) alla Malevič così da poterne godere da solo, senza condividerla con gli altri…
Chiedetelo a lui e quando lo avrete chiesto vedrete che non vi risponderà affatto, perchè i consigli si danno quando uno non ha mai usato modi di dire, ma sguardi.
Kazimir Severinovič Malevič
Quadrato nero, 1915, olio su tela, Museo di Stato Russo di San Pietroburgo.
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