Anniversario
Il mio cervello trotta come un cavallo ad Agnano. Con i suoi zoccoli pesanti fa in pezzi tutto. Io non celebro anniversari. Tranne 2 (politici): 28 ottobre e 8 settembre. Quando ero a scuola pieno di idee illiberali il 28 ottobre mi mettevo in camicia nera. Io la camicia nera la odio. Ero un ragazzino entusiasta e cinico. Fondavo giornali scolastici, mi facevo eleggere rappresentante di classe, m’innamoravo delle donne e organizzavo feste divertenti. Però cercavo sempre di guardare tutto dall’esterno. Il mio cervello che trottava. Scrivevo poesie. Seguivo le mode. Ero davvero massificato. Però, vi giuro, l’ho sempre saputo. Cioè io sapevo profondamente di essere massificato. E quanto mi piace ora il rumore della tastiera. Ma gli anniversari non li festeggiavo e non li festeggio. Non ricordo le date. Fatico a ricordare i numeri. Li rileggo trenta volte pensando di averli imparati e un secondo dopo scompaiono. E voi, dico voi, dov’eravate il giorno del vostro ultimo anniversario di fidanzamento? Che facevate? Io non lo so, a onor del vero non so nemmeno il giorno del mio anniversario. Sarà il mio rapporto con il tempo, sarà che tutti ci ricordiamo di aver assistito, ad esempio, ad un’ esplosione di un albero, tutti ci ricordiamo cosa stavamo facendo mentre l’albero esplodeva ma tentenniamo nel ricordarci il giorno. A chi importa il giorno? E’ l’evento che fa l’anno, ricordarsi l’evento è più che sufficiente. Eppure tutti maniaci degli anniversari. Siamo una società in rovina che ha fatto della retorica dell’anniversario la sostanza, il concetto, dell’anniversario stesso. La celebrazione come esorcismo o come rito propiziatorio, a seconda che si tratti di un evento spiacevole o gioioso.
MA COSA PENSANO QUELLI CHE TACCIONO NEL MINUTO DI SILENZIO? SECONDO ME SI CHIEDONO QUANTO DURERA’ IL MINUTO. PENSANO A SE STESSI, MALE COME AL SOLITO.
e ora shhht…sigaretta…e notte. (è notte)