“tous le bateaux vont à l’hazard pour rien”.

scritto da sanfedista il 7 gennaio 2013,18:58

Parlavo mio nipote di 4 anni, gli facevo notare che giocare in quel modo non aveva senso. Mi ha guardato e mi ha chiesto serissimo “cosa ha senso?”. Ho sorriso e gli ho risposto “tutte le prime volte e tutte le ultime nei ricordi”. Ho risposto a me in realtà.

 

 

 

 

 

 

 

 

Programma per domani fine del mondo

scritto da sanfedista il 20 dicembre 2012,17:03

Ore 4,30: solenne veglia nella Cappella di San Gennaro con distribuzione sul sagrato ombrelli antimeteorite ad opera di solerti cingalesi. Spesa: 38 E di ombrello (volevano 45) e 250 di donazione obbligatoria alla chiesa per il Pass: Paradiso All Inclusive Silver; “Prenota ora, salti la fila, soft drink in omaggio e una cena di gala al tavolo del Signore)

Ore 6,00: Ultima sfogliatella. Spesa: 295 euro, senza scontrino

Ore 7, 23: Acquisto di Porsche

Ore 7,34: Tappa a Roma Montecitorio, flash mob con una 7,65 semi automatica. 

Ore 9,00: rientro a Napoli

Ore 10,46: Sosta al Mc Donald sull’autostrada. Mi faccio friggere anche lo scatolo del panino

Ore 12,00: End of the world brunch. Organizzato dai miei soliti irriducibili amici. Tartine secche e struffoli troppo grandi per i miei gusti

Ore 15,09: Amichevole Last Day: Napoli vs Vecchie Glorie del Calcio Irpino. Esosissimo prezzo del biglietto da parte della società. 786 euro per un posto nei distinti. Giocano le riserve, tipo quelli che fanno la Uefa. Aronica attacante e il terzo fratello Insigne centrale di centrocampo. Risultato zero a zero

Ore 17,01: Lavo la Porsche

Ore 17,23: comincia a piovere

Ore 17,24: riguardo la Paradiso All Inclusive Silver Card, nel dettaglio mi soffermo sulle condizioni contrattuali

Ore 17,25: Incomincio serenamente a sagrare i santi per la pioggia

Ore 19,11: Via Crucis neocatacumenale che si sovrappone a “We have a BIG problem”. Parata Gay, e trans…rissa generale e poi amori promiscui.

Ore 21,33: Cena in famiglia, metto il metallo nel microonde (ihihihi)

Ore 22, 34 : Vedo l’astronave del Papa che lascia il pianeta. Mia nonna mi dice “guarda il pontefice benedice dall’oblò” a me sembra che ci mandi a fanculo compiaciuto con il gesto dell’ombrello. Non lo dirò alla nonna.

Ore 22,41: doccia, mi asciugo i capelli mentre Giacobbo su Voyager, salta eccitato come una scolaretta indicando il primo asteroide. Trattasi in realtà di Bengala di segnalazione di buontempone. Troppo tardi, Giacobbo ingerisce pillola di Cianuro e muore schiumando in atroci sofferenze

Ore 23, 57: Accendo sigaretta e preparo Martini

Ore 00.12: Arrivano i Maya, scusandosi per il ritardo ma portano mazzo di fiori

Ore 00,13 fino 1,45: discorsone maya circa l’opportunità della fine del mondo

Ore 1,46: Renzi propone primarie. I maya lo fanno scoppiare come pop corn

Ore 2,00: con ritardo si procede alla fine del mondo.

Ore 2,05: Qualcosa non funziona i Maya non hanno fatto la revisione all’asteroide che fa fetecchia

Ore 2,06: silenzio imbarazzato, i Maya si consultano

Ore 2,07: la Meloni propone primarie. I Maya la fanno saltare come pop corn, dopo averla però imburrata…

Ore 2,21: I maya desistono e ripartono, con sommo sgomento di noi tutti

Ore 2,23: Si tirano le somme. Giornata tutto sommato positiva. Non avrà vinto il pluralismo certo ma intanto è morto Giacobbo e il Papa è in rotta di collisione con il Sole causa certezza da parte del Navigatore Made in Vaticano che il Sole, secondo la sua orbita intorno alla terra al momento del passaggio del PapaRazzo non si fosse trovato lì. Risatina compiaciuta di Galileo e Copernico.

 

 

Il mio fidato Chamind e la fine del mondo

scritto da sanfedista il 18 dicembre 2012,14:14

Oggi il mio collaboratore domestico, Chamind, Sri Lankese, buddista, che lavora per la mia famiglia da anni è entrato in camera mia trafelatissimo e mi chiede se poteva un secondo parlare con me. Chamind da sempre mi pone le questioni più disparate, dai consigli sugli studi per la figlia a notizie sulla politica internazionale americana. E’ una persona curiosa e abbastanza colta. Si fida ciecamente delle mie opinioni perchè mi vede sempre con un libro in mano e allora crede sia una sorta di Oracolo di Delfi. Comunque oggi mi fa:” Secondo te ci sono gli alieni sulla terra? Presidente russo dice di si”.
Gli rispondo svogliato di si. Lui mi incalza chiedendomi se arriveranno per il 21 dicembre. Gli dico che il 21 è una pessima data per arrivare essendo il venerdì prima di Natale troverebbero tutto bloccato dal traffico. Lui abbozza ma non apprezza e continua pretendendo una risposta seria. Gli dico di no, “no! Non arriveranno gli alieni il 21”. Non mi crede e ritira in mezzo Medvedev. A questo punto tento il colpo da mille. Oso la risposta tombale. Gli dico che Medvedev è amico carissimo di Berlusconi. Lui a questo punto sorride e dice, “allora detto bugia”.  Ora però se arrivano sarò costretto a votare Berlusconi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Cucina Cajun – sono come un Turducken

scritto da sanfedista il 12 dicembre 2012,18:36

Il piatto in oggetto è un tacchino (turkey) ripieno di anatra (duck) a sua volta ripiena di pollo (chicken) a sua volta ripieno di pan grattato salse e spezie. E’ tipico della cucina Cajun, o creola, ovvero quella che si consuma prevalentemente in Luisiana, un mix di cucina francese e africana.

Le pressioni nella vita ci fanno diventare ripieni di ripieni ed alla fine difficilmente riusciamo a ritrovarci, ad addentare la pastella. Dobbiamo invece provare ad assaporare l’ultimo ripieno.
Con la bocca bofonchiante voglio consolarmi dell’ultimo premio, gustando tra me e me, la porzione di vita dipinta ad acquaforte e non degradata a paesaggio pittoresco autunnale inzuppato sul foglio con tenue acquerello. Ma la follia è una sottile e delicata membrana che separa la consapevolezza ordinaria dalla iperconsapevolezza. E’ delicatissima, Dio però non gioca ai dadi e ci consente quindi di fermarci, se lo vogliamo, un secondo prima dell’ultimo boccone dell’ultimo ripieno, quello oltre il quale non c’è più nulla. Quello che se morso, ci lascia a bocca ormai vuota a contemplare quello che è assente. L’estrema consapevolezza, quella che ci rende tutto più chiaro solo per un istante prima che poi diventi tutto nebuloso e fioco per sempre. Vi siete mai chiesti perchè i folli abbiano la bocca sempre aperta, non è stupore, è il vuoto lasciato dall’ultimo boccone.

 beyond-bacon-turducken

 

suona un po’ come il mammasantissima che arriva per il pizzo…

scritto da sanfedista il 6 dicembre 2012,16:29

 

Ma tant’è…

Faresti bene a stare attento, faresti bene a non piangere
Faresti meglio a non immusonirti, ti spiego il perchè:
Babbo Natale sta arrivando in città
Babbo Natale sta arrivando in città
Babbo Natale sta arrivando in città

Sta preparando una lista, la controlla due volte
Scoprirà di chi è la figliola a cui fai la corte
Babbo Natale sta arrivando in città
Babbo Natale sta arrivando in città
Babbo Natale sta arrivando in città

Ti vede mentre stai dormendo
Lo sa se sei sveglio
Sa se tu sei stato cattivo o buono
Quindi è meglio che tu faccia il bravo, per l’amor di Dio
Meglio che tu faccia il bravo, per l’amor di Dio

Faresti bene a stare attento, faresti bene a non piangere
Faresti meglio a non immusonirti, ti spiego il perchè:
Babbo Natale sta arrivando in città
Babbo Natale sta arrivando in città
Babbo Natale sta arrivando in città

Ti vede mentre stai dormendo
Lo sa se sei sveglio
Sa se tu sei stato cattivo o buono
Quindi è meglio che tu faccia il bravo, per l’amor di Dio
Meglio che tu faccia il bravo, per l’amor di Dio

Faresti bene a stare attento, faresti bene a non piangere
Faresti meglio a non immusonirti, ti spiego il perchè:
Babbo Natale sta arrivando in città
Babbo Natale sta arrivando in città
Babbo Natale sta arrivando in città

 

 

 

 

I 50/60enni di ora sono i responsabili di tutto questo

scritto da sanfedista il 14 novembre 2012,14:46

Scontri, manifestazioni, scandali!

 

Non accetto morali da chi ha ridotto il paese in queste condizioni. Dove eravate? Per chi votavate? Come vi indignavate? Cosa avete fatto, quando si accumulava debito pubblico, quando “si mangiava tutti”. Quando si deprezzava la lira stampando migliaia di miliardi! Come vi siete conquistati il lavoro? Come vi siete comprati le prime case? Con i nostri sacrifici! A spese della nostra generazione che non potremo avere una casa, dei figli e un’occupazione stabile. Dov’era il vostro perbenismo quando i vari governi distribuivano lavori pubblici a go go e quando grazie ai sindacati siete entrati in fabbrica,grazie ai politici siete stati assunti, nelle asl nei comuni, nei carrozzoni pubblici? Io non vedo nessuno di voi che si scusa con noi per aver permesso che oggi ci fosse questo. Ora prendetevi il chiasso, l’instabilità e un po’ di anarchia, spero vi renderemo davvero impossibile la “dolce pensione”.

 

 

 

 

Ricorda, ricorda il 5 novembre

scritto da sanfedista il 5 novembre 2012,18:48

 

 

 

Non vedo perchè questo giorno debba essere dimenticato, sopratutto oggi.

 

 

 

scritto da sanfedista il 8 ottobre 2012,13:06

 

tra un passo e un altro
che compio
mi ritrovo nel silenzio
dove c’è per me
il vero movimento

ancor prima di appoggiare
la punta al suolo
ho già volato avanti
per giorni
e nell’infinito muto
galleggio rapido
e gli spazi si contano
in passi da spendere
dove lo spostamento sta
nell’attesa del cammino 

 

 

 

Gustave Caillebotte (1848-1894)
I piallatori di parquet
1875
Olio su tela
Cm 102 x 146,5

 

 

 

 

 

 

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Ultima notte a Saigon

scritto da sanfedista il 6 settembre 2012,23:50

Saigon (stella del sud)

ore 00.48

Charlie ha vinto su tutto il fronte. I bilanci non si fanno quando dalla prima linea tornano solo i cadaveri. Sono caduti tutti. Abbiamo resistito finchè ce n’è stato. Scarsi a munizioni e viveri, con il nemico che soverchia. No, no, sarebbe insensato e folle restare. Eppure noi avremmo sparato ancora perchè le cose insensate e folli sono quelle che differenziano la vita dall’esistenza. Fiamme ovunque, zanzare raddoppiate. Alcool non più centellinato poichè domani non ne avremo più bisogno qui. Saigon è persa ma è oramai svelata, il suo fascino arcano è ora noto e l’abitudine, fosse anche quella della trincea, è deleteria ed è comunque meccanica, industriale e standard. C’è chi dice che almeno ho portato la pelle a casa. La pelle, ma lascio qui un morso di cuore. E poi c’è ancora un’ultima notte.
Progetti per domani? Non torno alla mia vita normale. Non ne ho vissuta una eccezionale e poi la vita non è mai normale. Perlomeno non per me.
Stanotte ultimo giro di guardia, ultima ronda, ultimo sguardo a questo posto che ho odiato, che ho combattuto, ma a cui ho appartenuto. Si torna a casa, c’è qualcosa di più dolce? Quanti posti al mondo chiamiamo casa? Eppure Saigon pur non essendo casa è stato per me molto di più. Un luogo, un nemico intravisto, battaglie vinte, un mezzo, cicatrici e conseguenti medaglie. Saigon è stato per me quello che il viaggio è stato per Ulisse. Ossessionato da Itaca. Ma non sarebe stato Ulisse se non avesse compiuto il viaggio, tanto che quando raggiunse infine Itaca si dice ripartì. Ostinazione, passione e nostalgia. I lampi dell’ultimo fuoco di copertura brillano come non mai. Sono certo che anche al nemico mancherò perchè non ci sono charlie se non ci sono invasori. Non ci sono eroi in tempo di pace. La guerra prosegue, come disse Badoglio, non qui. Non ora perlomeno. A casa mi guarderanno all’inizio come un veterano, durerà però poco perchè chi non è stato a Saigon, uscendone vinto, non capirà mai il senso vero di una tensione costante che ti spingeva contemporaneamente su due poli opposti. Combattere o tornare. Sono cocciuto, caparbio e stronzo. L’avessi combatutta secondo le mie regole l’avrei vinta. Invece torniamo.

Generazione generosa, pura, la migliore di sempre, ma le munizioni finiscono, i pugni sanguinano e ci si ritrova come scintille di una forgia, di un fabbro, sparati nel buio.
Ultima notte a Saigon, ma la divisa non la brucio, tornerà utile, qui o altrove.

 

Chiudo con un comunicato:

La società delle rose rosse entra in sonno. I membri sono tenuti ad operare in silenzio senza però riunirsi. Valgrand ha avuto un incidente, si è schiantato su di un muro. E’ morto, ma c’è chi giura che il secondo prima dell’impatto avesse un sorriso vero, grande, reale, come se tutta la sua vita precedente l’avesse condotto a quell’istante ed in quell’istante avesse trovato la sublimazione del suo essere. Onore a Valgrand e che le sue gesta siano ricordate in eterno. Gli esempi di follia in questi tempi di cautela sono preziosi. Onore a Valgrand.

 

In appendice il link al primo dispaccio, risalente a 4 anni fa:

http://www.sanfedista.it/2008/06/24/saigon/

 

 

 

 

settembre

scritto da sanfedista il 27 agosto 2012,15:23

Ci siamo quasi no? Settembre è il vero gennaio. Sono stato ovviamente in vacanza. La cosa strana di quest’ estate è il fatto che i miei amici mi hanno fatto innumerevoli proposte di partnership. Cioè proprio proposte di intraprendere qualcosa. Da gestione di fondi immobiliari, a società di consulenza sui più disparati campi. Tutti mi dicevano “oi poi a settembre ho una proposta da farti”. Si perchè la novità è che sono sfitto. Cioè a settembre – tra 4 giorni credo – non torno in nessun ufficio. Dopo anni di onorato servizio. Appena valicata la soglia dei trenta, la crisi si è abbattuta drastica anche contro di me. I miei amici quindi, su cui la crisi si è pure abbattuta, appena hanno saputo la notizia si sono rivolti a me nemmeno fossi il demiurgo. Nemmeno fossi lo zio d’america con la veggenza per gli affari. Ed allora architetti, psicologi, avvocati in cerca di identità, tutti da me. Ed io? Io credo nei santi, cioè penso davvero che i santi possano indicarmi la via. Brancolo in un confuso, granitico, buio. Sono nella fase “la vita è mia, domani posso fare quello che voglio”. Sono nel delirio di onnipotenza in una sorta di pansemiosi metafisica (andatela a cercare ne vale la pena), di brivido costante, attenuato solo da fitte allo stomaco. Una ebbrezza regolare.
Penso sia proprio il momento prima della depressione. No?

Menomale che ci sono i santi. Quelli a cui mi voto sono due. St.Moritz e Saint Tropez. Mare o montagna? Non è questo poi il grande interrogativo di tutte le nostre vite? Mare o montagna. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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