Interruzione
Tra l’altro sono senza sigarette. Questo certamente menoma un po’ lo stile di scrittura. Ma tanto c’è poco da scrivere stasera.
Tra l’altro sono senza sigarette. Questo certamente menoma un po’ lo stile di scrittura. Ma tanto c’è poco da scrivere stasera.
Sono risalito oggi da Napoli. Ho trascorso qualche giorno fuori programma tra la mia gente, splendida e intensa come sempre.
In treno osservavo il cielo. Nero, gravido, densissimo, pronto a scoppiare; come se da un secondo all’altro dovesse squarciarsi ed urlare, raccontando, chissà quale verità al mondo. Rompendo una cataratta, un groppo che gli impediva di piovere [piangere].
Secondo ultime notizie, riprese anche dal sito del Corriere della Sera, domani ci sarà a Roma un incontro tra Bassolino e Veltroni, in cui il buon Walter chiederà al governatore di dimettersi in vista del prossimo scandalo giudiziario che scoppierà in Campania. Il leader del pd è pronto, però, ad offrire una buonuscita al maramaldo campano: un posto alle elezioni europee.
Io dico, gli si chiede di dimettersi per non legare il PD al prossimo vortice di scandali e poi lo si presenta alle europee? Mistero della politica italiana, misteri del potere della sinistra campana.
Saranno ore concitate per la regione, basta pensare alla dichiarazione a microfoni spenti di Di Pietro: "Stanno arrivando proprio in queste ore notizie di reati, di intercettazioni, di gestioni di malaffare, insomma un puttanaio".
Ed io, da buon sanfedista, metto in frigo l’acqua tonica per sorseggiarla di qui ad un po’ con il mio gin, vedendo scorrere, magari, le notizie in tv della fine del direttorio di Bassolino.
TIN TIN TIN.
Si è tolto la vita l’ex assessore del Comune di Napoli Giorgio Nugnes, 48 anni del Pd, coinvolto nell’inchiesta della procura partenopea sugli scontri avvenuti nel quartiere di Pianura, nel gennaio scorso, durante le manifestazioni antidiscarica.
Chi va’ per questi mari…
Io l’ho preso. E’ un treno che va da Agrigento Centrale a Milano Centrale, è il treno che ha la maggiore percorrenza in Italia, 1600km, e li percorre il 22 ore -lo stesso tempo che impiegai per andare a Auckland- è un espresso. Puzza ancora oggi di Italia, di emigranti che lasciano le magiche terre e senza voltarsi indietro stringono negli occhi chiusi un addio dettato dalla necessità.
Io l’ho preso, era dicembre ma c’erano trenta gradi, gente che dormiva in corridoio, i bagni rotti e un carrellino che arrancava più dell’espresso. Per 3500 lire presi una birra calda, l’unica bevanda rimasta. Lo presi di notte per arrivare a Milano la mattina presto. E’ un treno che ad ogni curva sferraglia, un treno dove calabresi, siciliani e campani parlano tutti la stessa lingua.
Sono i più poveri, quelli che l’eurostar è un lusso, quelli onesti. Solo un vagone cuccette e su ogni cuccetta 2 persone, per risparmiare. La freccia del sud era giornaliero, poi divenne trisettimanale, pensavano alle Ferrovie che oramai l’epoca fosse finita, pensavano che per arrivare su al Nord oramai si scegliesse altro. Invece ora viaggia 5 giorni a settimana, di nuovo.
Ero in uno scompartimento con un vecchio nonno, due giovani che proseguivano per la Germania e due amici. Io all’epoca pensai che stavo vivendo un’esperienza tragica, maledissi la scelta, pensai: se prenotavo prima trovavo il volo o l’eurostar ed invece ora sulla seconda della freccia del sud.
Ora no, ora ho capito che quel treno gronda rispetto e dignità e quando passa nelle stazioni la gente dovrebbe tacere e riflettere che passa l’Italia che fa di tutto per tirare avanti, quasi andrebbe preteso l’attenti.
Io non ho proseguito per Francoforte, per Liegi o per la Svizzera, mi sono fermato a Milano, ma molti alle 7.00 scesero e avvolti dal gelo cambiarono convoglio, senza un fiato senza un lamento.
E l’amarezza del vecchio nonno in scompartimento quando mi disse che il treno era ed è chiamato al nord "la feccia del sud" mi conduce alla nausea che neanche la birra calda mi aveva regalato.
Cinquant’anni di sangue e calli, di testa bassa, di silenzio e faticare ed ora ancora il treno è affollato, ancora l’italia non garantsce dignità, lavoro e futuro al Sud.
La paura delle catene sta facendo convergere tutte le forze politiche verso don Clemente.
Amarezza per le parole di supporto provenienti dalla cdl, le delusioni che mi regalano sono ormai prossime allo sconforto. Berlusconi, Casini e Fini, una trimurtide che allineata e coperta serra i ranghi contro il provvidenziale operato della magistratura. La maggioranza non la commento, non mi va di rielencare gli infiniti problemi che l’affliggono e che sono dal primo momento sotto gli occhi di tutti.
Stamane il ministro, neanche fosse una damina della misericordia, con la voce rotta dal pianto ha sferrato il suo coupe de theatre, ha puntato sulla famiglia, sull’unità del desco. Quasi piangeva; quasi piangevo io quando hanno rapinato la mia migliore amica e il galantuomo era fresco di indulto, quasi piangevo io quando ho visto monti di merda oscurare il sole, quando per anni il secondo partito della Campania nulla faceva per la regione, nulla; quasi piangevo quando un ministro della giustizia attaccava i magistarti per difendersi…
Vado oltre.
L’udeur in Campania gestisce una amplissima fetta di voti, è il secondo paritito della regione.
L’udeur a mio modesto parere è uno stato medievale, ben suddiviso in vassallaggi. Il partito del Ministro (ex, speriamo), è un caravan serraglio di clientelismi, collusioni e gestioni personalistiche di un territorio che si ritiene essere la estensione del propio salotto. La corruzione nella mia regione è a livelli allarmanti, il sistema di bustarelle trova lo sfogo in una serie di appalti truccati.
Come si trucca un appalto? Bene, l’amministrazione X indice gara pubblica per la gestione delle gelaterie litoranee, pone il "vincolo progettuale", cioè nomina una commissione che analizzerà i vari proggetti e premierà quello migliore. La commissione ovviamente sarà formata da amici di amici e l’appalto andrà a chi è il più amico di tutti. Niente offerte al ribasso, niente certificazioni, niente che possa garantire una qualche trasparenza.
Il compito della magistratura spero sia solo agli inizi, poca luce in tanto spazio; spero che giungano prima degli arresti le dimissioni, anche se l’ipotesi è lata: un parcheggiatore abusivo mi ha confessato stamattina:"Avvocà, si Bassolin se ne va’ o’sparan". Evidentemente il legame è forte e la posta in gioco è massima, si può solo rilanciare, il tavolo non può essere abbandonato.
Faccio un intervento rapido quanto, per questo blog, inusuale. Ma la trepidazione è tanta ed il sorriso incontenibile.
Mastella, il gran muftì del paludismo politico, si è dimesso. Hanno arrestato Donna Lonardo, la moglie.
Non so se il governo cadrà, non so se la magistratura sta preparando un colpo di Stato, non so se Mastella è vittima di un complotto o carnefice di una nazione.
So solo che oggi allo studio il caffe lo offro io e tutti sospetteranno il perchè.
Mi riservo di trattare la cosa in un intervento più approfondito e alla luce di tutte le dichiarazioni.
…giusto per ricordare ogni tanto che l’unità fu conquista a danno di qualcuno. Scesero per far tornare i conti, depredarono una nazione, chiusero le attività produttive ed implementarono infrastrutture solo in una parte del regno…
Prima non era così; riporto alcuni primati (divisi per anni) del meridione d’Italia prima di essere consegnato alla povertà, prima che facessero nascere una questione, prima che Campani, Calabresi, Lucani, Pugliesi, Siciliani, Abbruzzesi fossero la parte povera, fossero terroni:
Bibliografia.