De Chirico, Incertezza.
Il titolo l’ho messo al vocativo, per chi ha fatto gli studi classici traduca all’impronta, per chi conosce Seneca pure, i rimanenti non destano in me alcun interesse, quindi possono tranquillamente deviare verso il blog di "Amici di M.De Filippi".
Bene siamo rimasti noi, noi pochi.
L’argomento è aspro, le prossime future elezioni. Siamo alle soglie della campagna elettorale, una campagna che vede una fiamma spenta in un azzurro mare da un lato e dall’altro un finto americano che assume sempre più movenze da afro-americano in corsa per le presidenziali.
Eschilo non avrebbe potuto fare di peggio. Il buon Sanfedista si accingerà ad esprimere la preferenza, fino al cambio di forma di governo ci dobbiamo accontentare di questi mezzi, ma il momento per noi è drammatico.
Su chi apporremo la croce? "In tempi men leggiadri e più feroci si apponevano i ladri sulle croci, in tempi men feroci e più leggiadri si appongono le croci sopra i ladri".
A chi possiamo dare la nostra preferenza? Certo un sinistra bis, se pur mondata e cattolica, non possiamo consentirla, ma la destra ora cos’è? Una dc che guarda a destra! Il centro poi puzza come al solito di palude e siamo troppo giovini per impantanarci, allora? Non se ne esce amici. Io avevo pensato alla destra sociale, non quella picchiaiola ma chi la rappresenta? Ed il voto comunque non andrebbe perduto come il profumo dello zenzero in una fucina?
Illuminiamoci. Stabiliamo chi dovrà essere il nostro referente.
L’astensione la escludo.
Il tarlo mi rode la mente.
Magritte, la memoria.