Sveglio dalle 7.40. Maledizione di chi non dorme. C’è un sole spettacolare, è un’estate sfacciata. Oggi si riparte per Roma, finito il we a Napoli. Ho preso NTV, provo il nuovo treno. Preso un biglietto di prima. Una piccola attenzione per me. Mi sono svegliato con questo pezzo di David Bowie, Soul Love. La musica, a volume alto, fa saltare in aria tutto il resto. Fantastico il pezzo con il sax. Bowie era davvero clamoroso. E’ indubbiamente la shower song della settimana…
Io sono una persona entusiasta. Penso che il cashmere che serve per i pullover Ballantyne, fornitore della casa reale d’Inghilterra, sia entusiasmante. Bentrovati. Ho un nuovo pullover come si può intuire. Odio le persone che per il solo fatto che ami il mandarino ti regalano il liquore al mandarino. Non è detto che se mi piace il mandarino mi debba necessariamente piacere anche il liquore al mandarino. Amo le etichette interne più che i loghi esterni. Anche attraverso queste cose si pesa un gentiluomo. Brand inside and no logo outside. Piove e sono di nuovo a Roma.
Il segreto per un buon Martini è certamente non lesinare in quanto a Martini. Spesso capita di trovare terribili Martini acquosi che ti fanno sembrare ottime le patatine rinsecchite e mangiucchiate dai piccioni. Girandolare casualmente senza vento può apparire alquanto miracoloso un po’come se ti si addormenta il braccio poi pensi di esserti messo in una posizione strana. Ma invece no ed allora ti rimarrà per sempre il dubbio del perché.
Mia nonna mi ha detto con tono spregiativo “Come sei borghese”. Non nel senso di insulto che fanno i socialisti, ma è un insulto dall’alto. Da parte di una nobile. Ho sorriso, ho fatto due passi indietro mentali ed allora ho riso. Sì sono molto, davvero molto borghese.
Tutto ciò che ha a che fare con regole o regolamenti è per definizione noioso. Pur amando fortemente la noia ritengo che ci siano maniere più divertenti per procurarsela. Il regolamento condominiale non ha mai divertito nessuno. Le regole del bon ton sono l’opposto dello svago. Regolare è un lavoro triste, perchè ti obbliga a vagliare profondamente e a conoscere tutte le cose divertenti per poi proibirle.
I patti, i trattati, come affermava il Cancelliere tedesco Bethmann-Hollweg, sono pezzi di carta. Pur nel rispetto di tutti gli equilibri mentali personali ed altrui, io sono tendenzialmente un futurista. Wildiano. So ovviamente autoregolarmi, riesco a capire quando devo staccare, spesso coincide quando lo voglio, però la mia vita non accetterà mai la positività totale delle regole. Prendere o lasciare.
Dalla finestra le bandiere della Colombo sventolano, il telefono alla mia sinistra continua a squillare inascoltato. Che ti squilli? E mi rassereno un po’ accarezzando qualche pensiero. Mi brucia lo stomaco ma questa è consolidata prassi. Fumo troppo, mangio pochissimo. Sarebbe una vita sanissima se non fumassi troppo. Berrò una birra a casa rigorosamente dalla bottiglia, sono uomo e posso farlo. In realtà sono un Uomo e posso fare tutto.
Come dissi una volta, se la mela fosse caduta da sola per l’autunno avremmo adorato il vento. Invece ora adoriamo l’uomo, con i suoi limiti, le sue complessità, i suoi errori, le sue costrizioni, la sua imperfezione, le sue forze e debolezze. Non è tutto però così fantastico, non è tutto così sbalorditivo sempre?
Nella vita rimaniamo a bocca aperta stupiti per come sia potuto succedere, ma tanto è già successo, dobbiamo allora solo chiudere gli occhi e…e questo non lo so!
La bandiera con la croce non ha senso, la religione non va ostentata sarebbe un pessimo esempio.
Amanda Knox è colpevole come Giuda e gli yankees non devono metterci becco, altrimenti ci ridiano i cowboys che volando basso ammazzarono quelli del Cermis.
Marrazzo è un figuro così misero che davvero mi repelle, i trans mi fanno pena neanche gli zingari sulle scalinate delle chiese, eppure il wwf si ostina a dar da mangiare al fenicottero rosa. Che poi che cazzo mangerà per essere rosa? Fruttolo?
La sinistra si faccia una ragione del fatto che finchè Berlusconi respira anche loro potranno tranquillamente continuare a non pensare a un programma. D’altrone non credo che nessuno, forse solo D’Alema, sarebbe in grado in quel partito di tirare fuori un programma serio e che possa piacere agli italiani.
Le maestre che picchiano i bambini mi diano l’indirizzo sarò felice di pestarle a sangue quando e dove preferiscono.
In Italia la gente lavora quasi gratuitamente e i sindacatii dove li vedi? Alle stupide manifestazioni, chi conosce un sindacalista? Com’è fatto? Io lavoro per una grandissima azienda e non ne ho mai visto uno.
E’ da tanto che non indosso lo smoking e questo finirà per frustrarmi, ma anche questo è un problema della democrazia, l’appiattimento degli abbigliamenti.
Io non pago i musei in quanto giornalista.
Roma è una città così provinciale che quasi mi meraviglio che abbia mai potuto avere un impero, ma neanche una tessera di un autolavaggio si merita. Neanche. Non ha una prima di un teatro che si rispetti, ed ha una metro che il giro sul bruco alle giostre a confronto sembra la circle line di Londra.
Avrei voluto essere diverso, mi sarebbe piaciuto riuscire ad impegnarmi ad ascolatae di più ma non riesco. La mia attenzione nei confronti degli altri si ferma ad un misero 20% del discorso. Mi spiego, quando parlo con il 90% delle persone mi interesso solo al 20% di quello che dicono, il rimanente 80% semplicemente non lo seguo, penso ad altro e va bene così.
Mi sono impelagato in discussioni di percentuali ma tabellerò per una maggiore comprensione:
Percentuale di persone poco interessanti
90%
Percentuale di mia attenzione prestata a persone poco interessanti
20%
Percentuale di persone interessanti
10%
Percentuale di mia attenzione prestata a persone interessanti
80%
Attenzione media ai discorsi
32%
Nel rimanente 68% del tempo cosa faccio? Oggi riguardavo i gemelli della mia camicia e pensavo che forse la cravatta sarebbe stata meglio lilla.
Cinico Giurista e Critico Letterario su un quotidiano. Felice guidatore di una automobile cabriolet, amante del teatro e del cinema, di Gozzano e Marinetti. Amante di Se stesso. Informatore sofisticato per lettori privilegiati.
odi et amo
Odio : La volgarità
Amo : Sigarette francesi, gauloises.
Accendere le stesse con un accendino di metallo o con un fiammifero, adoro il rumore del fiammifero e il suo profumo.
Salmone scozzese, lo preferisco molto al norvegese.
Whiskey irlandese di marca Jameson.
Sigari di dimensioni “petit corona” marca Montecristo.
Ascoltare musica brasiliana.
Luci soffuse e penombra per riflettere di sera.
Non abbassare mai le persiane andando a dormire, amo risvegliarmi col sole.
Collezionare piccole cose di cattivo gusto, trarne la bellezza.
La velocità, le automobili inglesi, o le classiche sportive italiane, comunque automobili che mi diano risposta pronta nel momento in cui pigio l’acceleratore.
Sentire vecchie canzoni italiane e i Queen.
Amo anche la musica trash.
Indossare la cravatta, il cappotto lungo o un pullover a collo alto.
Amo l’inverno, ma da un po’ sto iniziando ad apprezzare anche l’estate.
Amo le suonerie dei cellulari tradizionali.
Guanti di nappa nera, con cachemire all’interno.
Ascoltare musica in auto e viaggiare di notte.
Un buon vino rosso siciliano.
Il panettone con l’uvetta e senza canditi.
Mi piace riflettere e osservare gli uomini.
Amo le donne che parlano a bassa voce.
Amo le donne che hanno qualcosa da dire.
Il sassofono ed il piano sono i miei strumenti preferiti, mi piace Chopin.
Non credo nella democrazia.
Amo il decadentismo e il futurismo.
Amo essere confuso.
Preferisco i soggetti alle nature morte.
Il latte intero.
L’acqua e le fontane.
Bere alle fontanelle.
Leggere giornali non schierati politicamente.
le persone dolci e propense all’ascoltare.
Il gelato al pistacchio della gelateria “Otranto”.
Il motorino in città, anche con la pioggia.
La pioggia.
Le parole francesi, tipo “boudoir”.
David Lynch, Kubrick.
Un buon film al cinema.
La parmigiana di melanzane.
Le ostriche al “grand caffe le cappucin”a Parigi.
Il lenzuolo nuovo dopo la doccia.
I massaggi.
Il papillon ben annodato alla prima del S.Carlo.
Affondare i piedi nella sabbia tiepida.
Una doccia dopo il mare.
Le persone che ti guardano negli occhi quando ti parlano.
Muovere la mano in maniera mai brusca.
Andare a letto quando tutti sono gia a letto.
Fare scali tecnici mentre si vola.
Affondare nelle poltrone della buisness class.
Lo skyline di Pudong visto dal bund di Shanghai.
Las Vegas a mezzanotte mentre la fontana del Bellagio esplode con la musica di Gene Kelly.
Il caldo secco della Savana in Tanzania, la polvere che ti sporca e la piscina del Plantation Lodge che ti aspetta a mezz'ora di Jeep.
Concedersi un riposino pomeridiano estivo in Hyde Park a Londra.
Il cielo della Scozia sempre così imprevedibile.
Un tramonto su ponte Carlo a Praga.
Il corno d'oro di Istanbul, all'alba alle 6.00, ma visto dal mare.
Amsterdam e la sua leggerezza, Barcellona e la sua lievezza.
Il suk di Marrakech, dove sei sicuro di aver fatto l'affare della tua vita ma poi vai in Tunisia e ti senti un idiota, arrivi in Egitto e pensi che non ti è andata poi così male.
Il Sahara, maledetto...
Il golfo di Napoli al tramonto, così conosciuto ma così tremendamente inatteso.
Un’uscita in barca nell’Auraki Goulf ad Auckland in Nuova Zelanda.
Aggiustare i capelli sopra l’orecchio alla ragazza a cui voglio bene.
Un bicchiere di mirto sul balcone quando tira vento e il tempo minaccia pioggia.
Un cappello a falde larghe.
La camicia sempre e comunque, anche sul costume da bagno, bianca, azzurra oppure a righine. D'obbligo le iniziali.
La mia coscienza : Fiera
La mia sorte : comunque certa