Meridione, la povertà imposta.

scritto da Sanfedista il 5 dicembre 2007,10:04

…giusto per ricordare ogni tanto che l’unità fu conquista a danno di qualcuno. Scesero per far tornare i conti, depredarono una nazione, chiusero le attività produttive ed implementarono infrastrutture solo in una parte del regno…

Prima non era così; riporto alcuni primati (divisi per anni) del meridione d’Italia prima di essere consegnato alla povertà, prima che facessero nascere una questione, prima che Campani, Calabresi, Lucani, Pugliesi, Siciliani, Abbruzzesi fossero la parte povera, fossero terroni:

  • 1735: Prima Cattedra di Astronomia, in Italia, affidata a Napoli a Pietro De Martino
  • 1754: Prima Cattedra di Economia, nel mondo, affidata a Napoli ad Antonio Genovesi
  • 1762: Accademia di Architettura, una delle prime e più prestigiose in Europa
  • 1763: Primo Cimitero italiano per poveri (il "Cimitero delle 366 fosse", nei pressi di Poggioreale a Napoli, su disegno di Ferdinando Fuga)
  • 1781: Primo Codice Marittimo nel mondo (opera di Michele Jorio)
  • 1782: Primo intervento in Italia di Profilassi Anti-tubercolare
  • 1783: Primo Cimitero in Europa ad uso di tutte le classi sociali (Palermo)
  • 1789: Prima assegnazione di "Case Popolari" in Italia (San Leucio presso Caserta).
 Prima istituzione di assistenza sanitaria gratuita (San Leucio)
  • 1792: Primo Atlante Marittimo nel mondo (Giovanni Antonio Rizzi Zannoni, Atlante Marittimo delle Due Sicilie. (vol. I) elaborato dalla prestigiosa Scuola di Cartografia napoletana)
  • 1801: Primo Museo Mineralogico del mondo
  • 1807: Primo "Orto Botanico" in Italia a Napoli di concezione moderna,
  • 1812: Prima Scuola di Ballo in Italia, annessa al San Carlo
  • 1813: Primo Ospedale Psichiatrico italiano (Reale Morotrofio di Aversa)

 

Dopo la restaurazione (Regno delle Due Sicilie)

  • 1818: Prima nave a vapore nel mediterraneo "Ferdinando I"
  • 1819: Primo Osservatorio Astronomico in Italia a Capodimonte
  • 1832: Primo Ponte sospeso (il Ponte "Real Ferdinando" sul Garigliano), in ferro, in Europa continentale
  • 1833: Prima Nave da crociera in Europa "Francesco I"
  • 1835: Primo istituto italiano per sordomuti
  • 1836: Prima Compagnia di Navigazione a vapore nel Mediterraneo
  • 1839: Prima Ferrovia italiana, tratto Napoli-Portici, poi prolungata sino a Salerno e a Caserta e Capua.
  • 1839: Prima galleria ferroviaria del mondo; Prima Illuminazione a Gas di una città italiana (terza in Europa dopo Londra e Parigi) con 350 lampade
  • 1840: Prima Fabbrica Metalmeccanica d’Italia per numero di operai (1050) a Pietrarsa presso Napoli
  • 1841: Primo Centro Sismologico in Italia presso il Vesuvio.
 Primo sistema a fari lenticolari a luce costante in Italia
  • 1843: Prima Nave da guerra a vapore d’Italia (pirofregata "Ercole"), varata a Castellammare.
 Primo Periodico Psichiatrico italiano pubblicato presso il Reale Morotrofio di Aversa da Biagio Miraglia
  • 1845: Prima Locomotiva a Vapore costruita in Italia a Pietrarsa.
 Primo Osservatorio Meteorologico italiano (alle falde del Vesuvio)
  • 1848: Primo esperimento di illuminazione a luce elettrica d’Italia a Lecce, per opera di mons. Giuseppe Candido. Illuminazione dell’intera piazza in occasione della festa patronale.
  • 1852: Primo Telegrafo Elettrico in Italia (inaugurato il 31 Luglio).
 Primo Bacino di Carenaggio in muratura in Italia (nel porto di Napoli).
  • 1853: Primo Piroscafo nel Mediterraneo per l’America (Il "Sicilia" della Società Sicula Transatlantica di Salvatore De Pace: 26 i giorni impiegati).
 Prima applicazione dei principi Scuola Positiva Penale per il recupero dei malviventi
  • 1856: Primo Premio Internazionale per la Produzione di Pasta (Esposizione Internazionale di Parigi premio per il terzo Paese del mondo come sviluppo industriale).
 Primo Premio Internazionale per la Lavorazione di Coralli (Mostra Industriale di Parigi)
 Primo Sismografo Elettromagnetico nel mondo costruito da Luigi Calmieri
  • 1859: Primo Stato Italiano in Europa produzione di Guanti (700.000 dozzine di paia ogni anno)
  • 1860: Prima Flotta Mercantile d’Italia (seconda flotta mercantile d’Europa) e prima Flotta Militare (terza flotta militare d’Europa).
 Prima nave ad elica (Monarca) in Italia varata a Castellammare.
 Più grande Industria Navale d’Italia per operai (Castellammare di Stabia 2000 operai)
 Primo tra gli Stati italiani per numero di Orfanotrofi, Ospizi, Collegi, Conservatori e strutture di Assistenza e Formazione.
 Istituzione di Collegi Militari (La Scuola Militare Nunziatella il più antico Istituto di Formazione Militare d’Italia, ed uno dei più antichi del mondo
 Prime agenzie turistiche italiane
 La più bassa percentuale di mortalità infantile d’Italia.
 La più alta percentuale di medici per abitanti in Italia.
 Prima città d’Italia per numero di Teatri (Napoli), il Teatro San Carlo il più antico
 teatro operante in Europa, costruito nel 1737
 Prima città d’Italia per numero di Conservatori Musicali (Napoli).
 Primo "Piano Regolatore" in Italia, per la Città di Napoli.
 Prima città d’Italia per numero di Tipografie (113, in Napoli).
 Prima città d’Italia per numero di pubblicazioni di Giornali e Riviste.
 Primi Assegni Bancari della storia economica (polizzini sulle Fedi di Credito)
 La più alta quotazione di rendita dei titoli di Stato (120% alla Borsa di Parigi).
 Il Minore carico Tributario Erariale in Europa.
 Maggior quantità di Lire-oro nei Banchi Nazionali (dei 668 milioni di Lire-oro, patrimonio di tutti gli Stati italiani messi insieme, 443 milioni erano del regno delle Due Sicilie).

 

Bibliografia.

  • Gennaro De Crescenzo, Le Industrie del Regno di Napoli
  • Mario Montalto, La Marina delle Due Sicilie
  • Francesco Saverio Nitti, La Scienza delle Finanze,1903
  • Francesco Saverio Nitti, Nord e Sud, 1900
  • Archivio di Stato di Napoli, Ricerca a cura del Dott. Nicola Forte
  • Harold Acton, Gli ultimi borboni di Napoli (1825 – 1861)
  • Michele Vocino, Primati del Regno di Napoli
  • L’ultima stilla.

    scritto da Sanfedista il 3 dicembre 2007,16:46

    —-ROSSO___

    L’ultima sigaretta accesa con quella che stai fumando, un tremante saluto sapendo che dall’istante dopo non vi sarà più. La traccia che vorresti sentire fino a consumare il cd, l’ultima stella prima che il sole metta chiarezza, l’ultima goccia di pioggia, che poi è pioggia ma scopri che è molto di più. L’ultimo gas prima del freno, l’ennesimo "si" prima dei "no". Il bottone che chiude tutto il cappotto, l’ultimo dito che entra nel guanto. Il gin ormai intrappolato nel ghiaccio, il tonic che scende e gratta il tratto finale delle gola.

    L’ultimo pugno in piena faccia, cadi a terra, la lingua trova una stilla di sangue sul labbro, sa di dolore, di vita, fai forza sulle gambe, inciampi forse, ma il suo sapore non lo scordi più, è una stilla ma in quel momento è un oceano, ci fluttui, ci anneghi magari, ma l’istante dopo sai che sarà l’ultima ed allora te la tieni stretta in bocca.

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    Tazio Nuvolari, il mio cenacolo ideale pt III

    scritto da Sanfedista il 1 dicembre 2007,17:24

    1892-1953, Pilota.

    Basti ricordare le vittorie alla storica "mille miglia", competizione per uomini, gentiluomini, nello specchietto la morte e sotto il sedile il serbatoio.

    Nuvolari, arrivò ad una tappa con il motore in fiamme; in un’altra seguì Achille Varzi, storico antagonista, a fari spenti nella notte per non farsi vedere, giunto in prossimità dell’auto dell’avversario li accese, Varzi attonito si girò, Nuvolari fece un cenno col capo e lo sorpassò. Inventò la sbandata controllata e quasi morì guidando, causa volante rotto, con una chiave inglese sul piantone dello sterzo. D’Annunzio gli regalò una tartaruga d’oro "All’uomo più veloce del mondo, l’animale più lento". 

    Bowtie, Papillon, Farfallino. Piccolo dramma.

    scritto da Sanfedista il ,17:10

    …due mosse ed il gioco è fatto…

    Ma sì, concediamoci un po’ di mondanità, tinta di piccolo dramma però…

    Domani sera ore 19.00 prima del Teatro S.Carlo, Parsifal, oggi rapida scorsa all’abbigliamento, giacca smoking ok, fusciacca ok, camicia un po’ stropicciata ma pazienza, pantaloni un piombo, cazzo, il papillon! Non c’è, niente, andato, cerchiamo meglio, trovato, ma è sfilacciato, lo so che è alla stregua delle doppie punte ma chi se ne frega deve essere perfetto, piccolo dramma. Scendere a far compere il sabato pomeriggio è una noia mortale, ma una morte lenta, spendere minimo 50E per un oggetto usato circa 2 volte l’anno è deprimente ma di una depressione non economica, bensì estetica  e morale, il lucro dei bottegai mi annienta. D’accordo per una cravatta, potrei spendere anche di più, ma un fazzoletto di seta nero dove non v’è stata alcuna ricerca di stile non possono farlo pagare più di 20 euro. Eh pazienza è andata così. Speriamo che tutta la spesa valga l’opera. Inciso, non secondario, i biglietti mi sono stati gentilmente regalati dalla mia meravigliosa ragazza, non è poco.

    Guido Gozzano, il mio cenacolo ideale pt II

    scritto da Sanfedista il 28 novembre 2007,11:15

    1883-1916, Poeta.

    "Rinasco, rinasco nel milleottocentocinquanta"

    Nell’attesa della notte ormai trascorsa, quindi passata, si manifesta la giovinezza.

    F.T.Marinetti. Il mio cenacolo ideale pt I.

    scritto da Sanfedista il ,11:00

    1876-1944, Artista.

    Il primo di una serie di personaggi ai quali il Sanfedista è particolarmente legato.

    Un rapido taglio di lama sfregiò la Nike di Samotracia, riconsegnando il moderno al futuro, questo per me Marinetti.

    Il Coraggio, la viltà.

    scritto da Sanfedista il 24 novembre 2007,14:16

    …avrei scritto di altro oggi, avevo tutto pronto, ben organizzato nella mia mente; rimandato, parliamo della viltà e del Coraggio…

    E’ morto un sottufficiale Italiano, ammazzato da un uomo bomba.

    Coraggio e vigliaccheria li avete già attribuiti, avete letto tre righi e chiaro si è già definito chi sia il vile e chi il coraggioso.

    Lo stigmatizzo però. Non voglio essere retorico, il risorgimento è finito, sono freddamente realista. Un uomo, un vile, ha deciso che il miglior modo per combattere una guerra sia quella di ammazzare più persone possibili, prevalentemente inermi, all’innaugurazione di un ponte. Un ponte, quello che da sempre è sinonimo di pace e fratellanza, bambini morti, sei, la speranza. E’ ancora più chiaro, ora, chi sia il vile; scopriremo, però, nel corso della giornata che la viltà bagna anche altri, qui in Italia.

    Farsi saltare in aria, continuando, è eroico o criminale, dipende dagli obiettivi, se avesse colpito una colonna di blindati avrei potuto forse capire, i civili no, mi dispiace non c’è, per me, maggior tormento. Apro un inciso, in genere non amo chi al posto di combattere faccia a faccia si uccide per colpire, ma è una visione personale che può non essere condivisa.

    Il coraggio è del Maresciallo, aveva capito quello che stava per succedere, riusulta dai testimoni, e cosa ha fatto? Non si è nascosto sotto un carro; non si è buttato a terra; ha accettato un rischio, quello supremo, lo ha fatto ed è morto per altri. E’ un militare, lo aveva messo in conto ed era evidentemente stato ben addestrato, perchè ha fatto quello che si richiede ad un soldato, difendere l’obiettivo a costo della vita. Non ci ha pensato su due volte; l’ordine era difendere la popolazione da eventuali attacchi; testa bassa, un bacio alla Signora, un urlo in gola forse, un ultimo pensiero agli amori ed è morto così, con l’orgoglio di onorare fino in fondo una scelta, una promessa fatta al Tricolore.

    Può sembrare retorico, forse lo è, ma non ci riuscivo, dovevo dirlo e sono stato in grado di dirlo così. Ora crocefiggetemi per questo.

    Andiamo avanti, altri vigliacchi.

    Ho letto il commento dell’uomo che voleva Lenin in Italia: "Via dall’Afganistan". Vorrei averlo qui, gli chiederei alcune cose, non lo ho, le chiedo allora a voi: le forze armate dove dovrebbero essere impiegate? Al picchetto d’onore alla salma di Togliatti? Alla costruzione di campi profughi? -lo fanno- Dovrebbero forse essere forze disarmate? Colpirebbero gli attentatori con cosa? Il libretto rosso di Mao magari, ma sopratutto, (questa è la domanda) cosa c’è di più pacifico che morire per salvare la vita di inermi bambini?Mi risponda, La prego, rispondetemi.

    "Via dall’Afganistan", non riesco proprio a mandare giù questa frase, non oggi, non dopo che un altro soldato è morto in Afganistan, sarebbe tradirlo, sarebbe dirgli "Maresciallo la tua morte è stata inutile, quello per cui sei morto non merità più di essere combattuto". Potrebbero dirmi la sua morte potrebbe servire a far ritirare gli altri ed a salvare altre vite. Mi dispiace signori, non è così, era un soldato, come lui gli altri; loro lo mettono in conto di morire dal momento in cui prendono le stellette, è la loro scelta e va rispettata, onorata.

    Tornare indietro, parlane oggi, è da vigliacchi è da iene, da chi evidentemente non ha cari i giuramenti, da chi pretende di scegliere anche per i morti, magari seduto ad un banco ad incassare quello che un maresciallo non vedrà mai.

    Coraggioso Daniele Palladini, che la terra ti sia lieve.

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    Demodè?

    scritto da Sanfedista il 23 novembre 2007,16:32

    …se fosse di moda, non lo sarebbe affatto…

    Ci dovrà pur essere un motivo se l’umanità, quella che merita, apprezzerà di più una camicia con gemelli, sobri, piuttosto che una maglietta con il marchio ben stampato e delle piastrine militari che pendono meschine dal collo.

    Manca l’educazione allo stile, la nappa ed il cachemire sono parole che riempion la bocca di ignoranti commesse che senza alcun pudore consiglierebbero una cravatta a quadri su di una "bella" camicia a quadri, un gessato con una regimental, pantaloni banchi e giacca bianca. Lo stile è riuscire ad essere alla moda stando il più lontano possibile da essa.

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    Savoia…

    scritto da Sanfedista il 20 novembre 2007,19:30

    Nella Storia; chi per gloria, chi per caso, chi per incapacità.

    Hanno tradito tutti.

    Il Sud, occupato, depredato, violentato, promesso e frustrato.

    I Cattolici, costringendo il Papa ad una cattività obbligata.

    Il popolo liberale con il Fascismo; non fu sparato un colpo contro quelli che marciavano su Roma.

    Il popolo Fascista, l’arresto, con una vile trappola, di Mussolini.

    Gli alleati tedeschi.

    Il proprio esercito, mandato allo sbando senz’ordini.

    Il popolo "liberato", fuggirono come ratti, abbandonando la Capitale, ci furono sovrani che si fecero arrestare.

    Un deprimente tango, un ballo grottesco di figure ineleganti. Una stirpe che ha costretto una parte d’Italia alla povertà, che ha fatto fucilare i suoi figli chiamandoli briganti. Che ha fatto morire la meglio gioventù in attesa di ordini che non arrivarono mai, che impose i suoi generali, limitati, miopi. Savoia, tornati in Patria con la bocca piena di promesse, risiedono ancora in Svizzera, e fanno causa allo Stato.

    Una penisola che ha conosciuto Lorenzo dei Medici, Federico II, Galeazzo Visconti, Re Ferdinando, una penisola unita dalla Massoneria, non deve nulla ai Savoia, nulla.

    L’ennesimo tradimento 260 milioni di euro di risarcimento.

    "Capità, che vonno sti, piemontesi?" "Sergè chist’so venut pe fottere" Lo hanno fatto.

    Vorrei firmare questo intervento, palesando il mio cognome, dimostrando con esso la mia imparzialità originaria sulla vicenda, la mia famiglia, piemontese, fu nobile, secoli addietro, anche sotto i savoia; ma non lo svelerò, preferisco come al solito essere un Sanfedista, con il giglio sul petto ed il labaro bianco al sole del Sud.

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    Difendere la Santa Romana Chiesa. Eutanasia, Omossessualità, Celibato, Politica.

    scritto da Sanfedista il 19 novembre 2007,18:05

    Oggi il Sanfedista con la mitra (LA mitra) difenderà la Chiesa Cattolica.

    Ebbene, si fa un gran parlare di Preti sposati, ai quali va tutto il sostegno popolare, Preti che rilasciano dichiarazioni su questioni politiche, ai quali va tutto lo sdegno popolare, ma il popolo è cialtrone, ovviamente, lo è per definizione, per cultura, per storia e per intelletto.

    L’argomento è delicato lo tratterò con ordine.

    La Chiesa, non è l’istituto nazionale per la previdenza sociale, non è un’ente territoriale, non è una qualche corte costituzionale. La Chiesa Cattolica non è materialemente fondamentale per la vita dei cittadini, si può decide liberamente se aderirvi o meno. Il battesimo non è requisito richiesto per i pubblici impieghi, la cresima non è un master alla Sorbona, il matrimonio non è un certificato di garanzia fondamentale.

    Assodiamo che l’appartenere alla Chiesa è una scelta libera, lo Stato non lo impone, se lo fa la famiglia, raggiunta l’età della ragione ce ne si può allontanare. Liberamente quindi si sceglie se abbracciare o meno un credo religioso, se decidere di vincolarsi ad alcune ragole per raggiungere un determinato scopo.

    Assodata la libertà di adesione al Cattolicesimo ed alle sue regole, passiamo alle critiche mosse contro la Chiesa che influisce sulla gestione della Res Pubblica Italiana. Bene, cari radicalucci, comunistelli e libertari vari, vi prego di inviarmi un solo articolo dell’immensa produzione normativa italiana dove si demanda alla Chiesa l’attuazione di un provvedimento, dove si richiede il parere su di una questione, dove la si autorizzi ad una cassazione. Non ve ne sono? Infatti, non ve ne sono.

    Assodata l’impossibilità materiale della Chiesa Cattolica di metter becco negli affari italiani qualcuno potrà dirmi: "Cioè la Ghiesa dice che l’eutranazia è scbagliada e noi in Ittalia non la famo, questo non è ggiusto si deve da fa gli affari sua è scandaloroso!". Rispondo; la Chiesa è libera o meno di esprimere un giudizio morale su di una questione? Può la Chiesa dire:"Per noi l’eutanasia è sbagliata"? E’ un ente morale, abbiamo detto, quindi come ente morale può rivolgersi ai propri fedeli ed esporre il suo punto di vista o no? Certamente può farlo.

    Chi deciderà che i Pacs non sono da farsi, che l’eutanasia è reato ed altro ancora, è lo stato Italiano con i suoi politici. Se poi i politici sono cattolici è ovvio che saranno in sintonia con quanto affermato dalla loro Chiesa. Ai comunistelli, ai radicalucci, ai libertari ed agli altri, dico, prendetevela con i politici, non lanciatevi contro la Chiesa. Inoltre, se non vi va bene un politico cattolico, avete pur sempre il voto! Mandate al parlamento gli atei. Se ci fossero solo atei in parlamento che peso avrebbe la Chiesa di Roma nella politica italiana? Nessun peso.

    Il punto è che non ci sono solo parlamentari atei poichè in Italia la maggioranza dei cittadini vota parlamentari cattolici, poichè la maggioranza dei cittadini sono cattolici. Le leggi sono fatte da politici cattolici votati da cittadini cattolici che evidentemente seguono le regole cattoliche; la chiesa ha potere in Italia fintanto che ci sono i cittadini cattolici ed i parlamentari cattolici alle camere; in Arabia Saudita nessuno dice che la Chiesa Cattolica fa politica, poichè la opinioni confessionali non sono raccolte da nessuno! La Chiesa non fa politica, la Chiesa fa morale, si è liberi di accettarla o meno, se non la si accetta si sceglie un altro credo, Animista, Buddista, Maomettiano, Induista, Alchimista e chi più ne ha più ne metta.

    Continuando, il prete sposato mi fa più pena che tenerezza, c’erano delle regole, non le ha rispettate, che non faccia il martire poichè ha scelto liberamente di diventare sacerdote e liberamente ha scelto di infrangere i voti.

    Gli omossessuali non sono obbligati, poi, a far parte di una chiesa che evidentemente non li ammette, ne fondino una, dalla retta via alla via del retto, non si scaglino contro di essa! Ripeto non è fondamentale essere cattolici se lo si è bisogna rispettarne le regole.

    Concludendo mi trovo a difendere la Chiesa poichè denigrarla è lo sport nazionale, non è disciplina olimpica il tiro al prelato nè il lancio dell’organista. Nella Chiesa ci si entra liberamente e ci si impegna facendolo, nel momento in cui le regole non vanno più bene ci si rivolge ad altri, alla concorrenza, siamo nell’età del consumo no?