Freccia del sud.

scritto da Sanfedista il 15 maggio 2008,11:36

Io l’ho preso. E’ un treno che va da Agrigento Centrale a Milano Centrale, è il treno che ha la maggiore percorrenza in Italia, 1600km, e li percorre il 22 ore -lo stesso tempo che impiegai per andare a Auckland- è un espresso. Puzza ancora oggi di Italia, di emigranti che lasciano le magiche terre e senza voltarsi indietro stringono negli occhi chiusi un addio dettato dalla necessità.

Io l’ho preso, era dicembre ma c’erano trenta gradi, gente che dormiva in corridoio, i bagni rotti e un carrellino che arrancava più dell’espresso. Per 3500 lire presi una birra calda, l’unica bevanda rimasta. Lo presi di notte per arrivare a Milano la mattina presto. E’ un treno che ad ogni curva sferraglia, un treno dove calabresi, siciliani e campani parlano tutti la stessa lingua.

Sono i più poveri, quelli che l’eurostar è un lusso, quelli onesti. Solo un vagone cuccette e su ogni cuccetta 2 persone, per risparmiare. La freccia del sud era giornaliero, poi divenne trisettimanale, pensavano alle Ferrovie che oramai l’epoca fosse finita, pensavano che per arrivare su al Nord oramai si scegliesse altro. Invece ora  viaggia 5 giorni a settimana, di nuovo.

Ero in uno scompartimento con un vecchio nonno, due giovani che proseguivano per la Germania e due amici. Io all’epoca pensai che stavo vivendo un’esperienza tragica, maledissi la scelta, pensai: se prenotavo prima trovavo il volo o l’eurostar ed invece ora sulla seconda della freccia del sud.

Ora no, ora ho capito che quel treno gronda rispetto e dignità e quando passa nelle stazioni la gente dovrebbe tacere e riflettere che passa l’Italia che fa di tutto per tirare avanti, quasi andrebbe preteso l’attenti.

Io non ho proseguito per Francoforte, per Liegi o per la Svizzera, mi sono fermato a Milano, ma molti alle 7.00 scesero e avvolti dal gelo cambiarono convoglio, senza un fiato senza un lamento.

E l’amarezza del vecchio nonno in scompartimento quando mi disse che il treno era ed è chiamato al nord  "la feccia del sud" mi conduce alla nausea che neanche la birra calda mi aveva regalato.

Cinquant’anni di sangue e calli, di testa bassa, di silenzio e faticare ed ora ancora il treno è affollato, ancora l’italia non garantsce dignità, lavoro e futuro al Sud.

Cucciolone

scritto da Sanfedista il 11 maggio 2008,18:53

E’ tornata l’estate ed il cucciolone fa il suo impietoso ritorno.

Bene ci sono alcune cose che catalogano il mondo, tra queste c’è il modo di mangiare il cucciolone. Io parto dallo zabaione, gusto che mi disgusta (scusate la cacofonia) e finisco con panna, gusto che mi gusta (scusate la recidività) però so di alcune persone che partono dalla panna, e c’è pure chi comincia con il cioccolato e poi finisce per trovarsi due insulsi tronchetti in due mani sudice.

Altra cosa, spero vivamente che quest’anno abbiano trovato l’accordo contrattuale con i redattori di frasi stupide. Perchè? Perchè finalemente potrò leggere qualche nuova barzelletta sul mio delizioso gelato biscottato.

Sono sinceramente stufo di dover leggere: "Cosa si dicono 2 cassaforti quando si incontrano?" "Che combinazione!", oppure "Hai visto i guai che ha causato il tornado?" "Dovevi vedere quando è ANDADO".

Insomma spero di poter nutrmi senza però deprimermi.

Sarebbe bello una volta, scartato avidamente il pacchetto plasticoso e pagato quell’euro e venti al sornione bottegaio, poter leggere sull’ambito gelato algida:

"Sai che differenza c’è tra un asino ed un bambino asino?"

"La lunghezza del pene."

La proporrò.

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Quando si era tennager…

scritto da Sanfedista il 2 maggio 2008,16:34

Perchè risentire "la canzone che scrivo per te" dei Marlene Kuntz, figlia di papà napster, mi dice che avrei scritto un post in versi oggi, se avessi avuto dai 16 ai 18anni. Fumavo meno e forse scopavo anche meno…

Diciamolo:

1) In tre sul motorino, e non eravamo scippatori…

2) No, il preservativo al contrario.

3) "…quindi ci hai fatto l’amore?"

4) Stasera festone.

5) [il giorno dopo] "No, compleanno della nonna, vi prego il brindisi no, ho ancora la sangria sullo stomaco"

6) "Porto io una cassetta, ci vediamo i mondiali e poi indianata"

7) "Forte sta canna" (ndr era dado knorr sbriciolato)

8) "Sto troppo male per lei, perchè si è messa con quello"

9) Il primo mese: "Stasera che fai?" "Nulla festeggio il mesiversario"

10) "Pazzesco, ieri sono tornato alle 5, ho beccato una cazziata dai miei"

11) "Mi presti il motorino?"

12) "Ma perchè quelle della nostra età non ci cagano?"

13) "Domani compito, stasera stiamo a casa"

14) Ultimo giorno di scuola, che fai quest’estate? Io forse villaggio coi miei…Divertiti ci vediamo a settembre (i cellulari erano ancora le camionette della polizia e messenger, mess…cosa?)

15) "Quest’estate ho beccato una tipa, mi ha fatto mettere le mani sotto la maglietta" "DAI RACCONTA"

16) Dove ti iscrivi? "Io giurisprudenza, poi mi laureo e faccio l’avvocato, e guadagno un sacco di soldi"

17) Da quanto ci stai? Sono quasi 4 mesi! Cazzo, tantissimo…

18) "basta io me la compro col cambio automatico, perchè si usa la frizione? non serve a niente, che palle sta frizione"

19) "molla la frizione e accelera subito, sgommi!" "Che figata la frizione"

20) "Ieri ho fatto i 200 km/h"

21) "beato lui che i suoi gli hanno preso la 206"

22) Sta con lui solo perchè ha il motorino

23) sta con lui solo perchè ha la macchina

24) A natale ci facciamo tutti i regali? poi ci si vede verso il 22 facciamo una tombola con tutto il gruppo e ce li scambiamo.

25) Perchè mi ha lasciato, non ne troverò più una così.

26) L’università è più facile perchè non è come la scuola che devi andare tutti i giorni.

27) Stasera si va a vedere il festivalbar!

28) Siamo i soliti: andre, checco, ale, amy, pilu, cla, roby, fra, li (praticamente la nazionale di calcio cinese)

29) Mi fai il nodo della cravatta? Ho una festa di 18 anni, che significa rsvp?

30) Ti amo, per sempre…

Davvero tutto cinico.

Trecentomila padani pronti…che terrore…

scritto da Sanfedista il 29 aprile 2008,20:14

Scusatemi per gli errori di battitura che certamente verranno, ma le mie meridionalissime dita sono contorte dal terrore scaturito dalle parole dell’on.U.Bossi.

Il senatore ha minacciato che "o si fa il federalismo oppure si mobilitano 300mila martiri".

Non ci bastavano i mille di Garibaldi ora abbiamo i trecentomila di Bossi. Che devono sentire le mie lise orecchie dopo una giornata di lavoro. Bene definiamo la cosa.

Alla camera non passa il federalismo: Bossi abbandona l’aula, alza il telefono e mobilita le F.C.P. (forze contadine padane) che con Borghezio vestito come il Napoleone che valica le Alpi di David muove verso il Rubicone pronunciando "ALLELUIA IACTUS ESTTT" il latino non è per lui, lo temevamo. Ai primi spari della polizia terrona e ladrona, muovono dal veneto le truppe dei ragionieri e dei cummenda, armati di pericolosissime porsche cayenne in leasing arrivati a barberino del mugello, dopo sosta per caricare mignottone da paura, decidono di dare addosso ad una pattuglia della finanza, nemica giurata da sempre.

Calderoli, luogotenente generale, alla guida di alcuni padanissimi aerei, armati di fertilizzanti per risaie fa rotta verso la Campania "Esportiamo la Democrazia" in delirio generale si dimentica che per volare serve il brevetto e si schianta fragorosamente sul "Cascinale Merengotti, all’altezza di Trezzano d’Adda", non sapendo cosa fare ruba un trattore e va a mignotte.

La tensione è palpabile le agenzie stampa battono notizie ogni minuto, la serenissima repubblica veneziana issa lo stendardo e scongela il doge, a p.zza san marco per la gioia si bruciano un paio di mori, giusto per felicità.

Il veneto è in giubilo, falò di immigrati rallegrano le strade, mentre in Treviso un leghista della prima ora si sposa finalmente con la cugina.

Le risaie vengono allagate per fermare le contromosse, ma il Po è in secca causa ditte padane ed allora non se ne fa più nulla.

I trecentomila marciano instancabili verso Roma, il vaticano chiude le frontiere, e i carabinieri sono in allarme, ad un tratto uno dei trecentomila all’altezza di frascati, in segno di disprezzo piscia in un fiasco di vino dei Castelli e poi beve, tutti gli danno del pirla ma poi lo imitano.

I trecentomila alticci arrivano all’autogrill mascherone nord, lo stato Italiano ha la contromossa: 300mila mignottazze! I leghisti cascano nella trappola…in realtà si tratta di terribili integralisti islamici che appena hanno la meglio dei leghisti li scuoiano e con le loro flaccide e bianchicce pelli padane ne fanno tamburi, che generano un pessimo suono ma saranno comunque venduti da alcuni napoletani come "Originali Tamburi STRADIVARI" in tutto il mondo.

Il peggio è passato…

O FORSE NO?

Mettere ordine.

scritto da Sanfedista il 28 aprile 2008,20:03

Mettere ordine non significa togliere le fotografie, siano esse in picoglass, cartonate sfuse, ridotte in cartolina o stampate sul tappetino del mouse.

Mettere ordine è riformulare la scala gerarchica, leggere il bilancio e trovarlo mancante, scoprire che le qualità attribuite erano in fondo non così importanti.

Mettere ordine significa scoprire alle volte il gusto di incrociare uno sguardo che sembrava sconosciuto e trovarci forza, capire che la vita è continua tensione verso il meglio, è continuo tentativo di raggiungere equilibri sempre più perfetti.

La gioventù brucia le sensazioni come fuoco di agosto, ma dalla cenere ti rendi conto di come l’incendio sia stato necessario, di come con la collina sgombra trovi un picco più bello e l’emozione rinasce e la serenità, persa da tempo appare nuovamente palpabile…e si va’ a dormire con un sorriso; certo che i chilometri non conteranno e che scostare i capelli non era mai stato così dolce…

A te il gioco, il 21 non è lontano ma col 22 si perde…rischio? è la vita.

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De virtute. Di virtù.

scritto da Sanfedista il ,10:43

Solo le virtù che non possediamo devono essere considerate virtù, il resto è una manciata di vizi troppo blandi per essere considerati tali.

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Italia al Voto. Fatti divertenti

scritto da Sanfedista il 13 aprile 2008,20:49
Commento di alcune notizie apparse sul sito di Repubblica:
12:38

…io questo ve lo devo…

scritto da Sanfedista il ,17:53

Bene, ho compiuto i miei doveri di cittadino.

Oggi sole, camicia ben lavata, lenzuola da lavare, ma la via è quella giusta.

La destra alla Camera, MPA al senato.

Che grezzi, che persone senza alcun grammo di stile che ci rappresentano. Ma che dobbiamo fare? Chiniamo il gambo come il giglio, non per stima ma per rimanere incontaminati.

Ridicolo.

 

Le mie vene.

scritto da Sanfedista il 10 aprile 2008,12:53

Un colore rosso vivo.

Hanno trasportato le cento, mille, pulsazioni con la tenacia di chi sapeva sempre dove portare cosa. Le mie vene non mi hanno mai tradito, hanno sempre assecondato il mio cuore, sono state indulgenti sempre con lui.

Hanno acceso emozioni, hanno chiarito agli arti cosa dovesse essere fatto, hanno chiuso il mio stomaco quell’ora prima, lo hanno consumato quando poi quell’ora dopo il passo falso era apparso. Le mie vene hanno la saggezza della mia mente ma ne hanno anche la volontà distruttiva. Non le ha mai fermate nessuno, neanche io. Io che posso così poco su me stesso, che trovo in una qualsiasi via la via giusta. Che mi svelo troppo  che fumo di più e che mi rattristo nell’idea che le mie esperienze forse sono troppe per gli anni che ho.

La vita che avrei voluto è la vita che vivo.

La vita che vivo è quella che sempre mi ha più affascinato. Lo sbaglio è il fascino delle emozioni. Io che per sentirmi vivo ho fatto disastri, io che ho scelto di raddoppiare sempre, ho incluso me stesso in una puntata finale sul rosso e il nero. Ho sempre scelto il rosso anche quando le probabilità mi deridevano e il sudore mi ammansiva. Ho vinto anche quando ho perso, perchè accettare la sconfitta significa vincere comunque. E quando le vene mi hanno portato litri di acido ovunque io ho ringraziato, mi sono odiato, ma poi basta, perchè l’acido lo avevano trovato in me.

I miei amici hanno una vita meravigliosa, amano e sono amati. Il dono è per loro, lo hanno accettato appena ne hanno avuto modo e se lo sono tenuto stretto. Io l’amore l’ho sudato sempre, l’ho respinto perchè la mia vittoria su di esso doveva essere netta, decisa. Dovevo vederlo nullo sotto di me.

Le mie vene hanno portato amore, hanno aperto i mie occhi la mattina dopo, hanno portato il sangue al bulbo, hanno messo a fuoco la donna che ancora dormiva accanto a me.

Le mie vene hanno mosso i passi che mi hanno separato dalle mete, mete disgraziate, sbagliate, mete dove avventurarsi era la negazione della ragione, ma io così incurante ho fatto si che le vene portassaro le gambe una appresso all’altra. Alle volte però quanta gioia, quanta felicità ad ogni metro in meno, tenendo magari un mazzo di fiori, un cestino di meringhe, sapendo che lì mi aspettava qualcosa che aspettava solo me, che contava insieme a me i passi che ci separavano.

Le mie vene sono state immobili alle volte, le mie vene non mi hanno mai tradito, le mie vene me le ha cucite mia madre nei polsi dicendo che sarebbero state mie compagne.

Le mie vene me le vedo qui, tre fili verdi, so cosa portano e so perchè lo fanno. E se sbagliano lo sanno ma possono solo continuare, possono solo inoculare veleno se sono io a fornirlo, possono solo portare ossigeno se ne trovano in me.

Le mie vene forse ora sono un po’ lacere, un po’ stanche e mi chiedono di riposare per il tempo necessario. Dovrei forse assecondare queste pazienti compagne e dare loro la tregua che chiedono, dovrei forse rimettere al mondo, al caos, a Dio, le scelte che hanno dispacciato questi fili intrecciati. Dovrei solo riprendere lì dove tutto ebbe il suo inizio, dovrei e scrivendo sento il polso che traballa e il sangue mi riporta alla dolcezza del "dovrei", una parola così indulgente ma così ferma ed aspra…

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Sempre tempo…

scritto da Sanfedista il ,10:26

…Il tempo è solo quella porzione di infinito alla quale noi possiamo dare un senso…

L’avido scorrere del magma nel flûte, fa sì che noi si debba bere rapidamente, altrimenti trabocca e la tovaglia si è sporcata di nuovo…

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