9 volte su 10

scritto da Sanfedista il 7 dicembre 2008,22:27
Tu mi sfuggi. Non riesco a classificarti, non riesco ad afferrarti. Posso indovinare le persone nove volte su dieci; a seconda delle circostanze posso prevedere le reazioni -quelle nove volte su dieci- dalle parole o dai gesti, posso riconoscere le pulsazioni dei cuori. Ma al decimo tentativo rinuncio. Non ci arrivo. Tu sei il decimo tentativo.
E’ lì, al decimo tentativo, che è nascosta la vera felicità, quella guadagnata, quella scoperta come il cioccolatino dietro la finestrella del calendario dell’Avvento.
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Ma cos’è questa crisi?

scritto da Sanfedista il 5 dicembre 2008,16:35

Rodolfo De Angelis, futurista napoletano nell’Anno Domini 1931 scriveva questo gioiello, attualissimo. Dovremmo stare tutti un po’ più tranquilli, il nostro globo terracqueo ne ha sudate tante e valicate tante.

Prima di lasciarvi all’ascolto del brano vi ammemorio di quanto il futurismo, ancora una volta, ci aveva visto giusto. Ringrazio, infine, il colendissimo "Piedone", il cui link al suo blog (Campaniarrabbiata) è tra i miei favoriti, per averci ricordato questo piccolo frammento di delizia pura.

 

Primo Carnera, il mio cenacolo ideale pt. XIII

scritto da Sanfedista il ,14:41

1906-1967, pugle, qui in foto con Jean Harlowe

"Ho preso tanti pugni nella mia vita, veramente tanti… ma lo rifarei perchè tutti i pugni che ho preso sono serviti a far studiare i miei figli. "

Quando il 22 giugno del 1933 i telegrafi comunicarono all’Italia che a New York Primo Carnera -la montagna umana- aveva battuto per K.O. alla sesta ripresa il campione del mondo Jack Sharkey, un’ovazione percorse all’unisono la penisola. L’Italia per la prima volta aveva un campione mondiale dei pesi massimi. Carnera era italiano fino all’ultima cellula, in quegli anni di estremo consenso indossava la camicia nera e telegrafava dopo ogni vittoria al Duce, aveva una famiglia perfetta e veniva su dalla miseria più nera.

Disciplinato e generosissimo, rifiutò svariati compensi versandoli alla Patria e prese un ceffone in pieno volto dal padre, quando già campione del mondo tornò a casa alle 21 e non alle 19, orario stabilito per la cena.

Il suo primo paio di scarpe nuove furono degli anfibi trafugati ad un soldato austriaco morto: girava per cercare qualcosa da mangiare, il padre era al fronte e la madre aveva venduto la fede, quando si imbattè in un soldato impiccato con la sua stessa taglia di piede il 52.

Mosaicista come il padre, carpentiere, circense e poi pugile. Girò il mondo e perse i denti per il pane. Mai domo morì a circa sessantanni garantendo però un futuro migliore alla famiglia, i suoi nipoti vivono in america e sono psichiatra e chirurgo; Primo sicuro da lassù si bea al ricordo di quel gancio che prese in piena faccia da Baer, ne prenderebbe altri cento solo per il gusto di vedere i nipoti in camice bianco, lui che lasciò la quarta elementare…

In un momento duro per l’economia, inviterei lui a raccontarmi di come ci sia riuscito, ad insegnarci che lo spirito e la volontà alle volte leniscono anche un po’ la fame.

Un esempio.

fissate il carico…

scritto da Sanfedista il 4 dicembre 2008,20:45

Il nostromo puntò barra a dritta, mezzo giro, guardò il capitano e riconobbe quello sguardo. Il vento sferzava sulla murata e l’orizzonte, perso, era un tumulto di schiuma  e grida. Nuvole spazzavano le cerate e il profumo del mare schiaffeggiava le vele ammainate. Il nostromo, saldo al timone come un’aquila ghermisce la lepre, guardò di nuovo il sorriso del comandante, che nella notte fissava dritto verso la tempesta. Fermo, immoto, come la polena di prua, sbavava l’acqua che si insinuava nello spazio aperto dal sorriso.

"Fissate il carico, che stanotte il mare ci ammazza, che stanotte il giovane sarà uomo, l’uomo d’improvviso vecchio. Liberate il sartiame, che si va a crepare, che si entra dritti nella pancia del mare e se così domattina non sarà, significa che l’inferno non ha ancora voglia di noi. Significa che il giorno che viene avrà fatti più spessi i ginocchi, che il primo sorso dell’aria sarà vivere, non respirare"

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Bassolino lascia.

scritto da Sanfedista il ,13:15

Secondo ultime notizie, riprese anche dal sito del Corriere della Sera, domani ci sarà a Roma un incontro tra Bassolino e Veltroni, in cui il buon Walter chiederà al governatore di dimettersi in vista del prossimo scandalo giudiziario che scoppierà in Campania. Il leader del pd è pronto, però, ad offrire una buonuscita al maramaldo campano: un posto alle elezioni europee.

Io dico, gli si chiede di dimettersi per non legare il PD al prossimo vortice di scandali e poi lo si presenta alle europee? Mistero della politica italiana, misteri del potere della sinistra campana.

Saranno ore concitate per la regione, basta pensare alla dichiarazione a microfoni spenti di Di Pietro: "Stanno arrivando proprio in queste ore notizie di reati, di intercettazioni, di gestioni di malaffare, insomma un puttanaio".

Ed io, da buon sanfedista, metto in frigo l’acqua tonica per sorseggiarla di qui ad un po’ con il mio gin, vedendo scorrere, magari, le notizie in tv della fine del direttorio di Bassolino.

TIN TIN TIN.

 

 

frase del giorno

scritto da Sanfedista il ,10:30

Non chiederti dove va il mondo, limitati ad impostare il tuo tom tom…

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TIN TIN TIN

scritto da Sanfedista il 2 dicembre 2008,20:13

ansa: Giunta Napoletana in crisi, fonti rivelano di 20 mandati pronti in procura.

"T’piac o presep?"

"Nu m’piac, voglio la zuppa di latte, ma cos’è sto rumore? che so sti sonagli?"

"E’ Babbo Natale! è il rumore della slitta!"

No, signori cari…Dio voglia che sia il tintinnio delle manette che giunge gaio verso il Vesuvio…speriamo nel Natale, in un buon Natale…

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Amore e dubbi

scritto da Sanfedista il 30 novembre 2008,19:26

Se l’amore non avesse i suoi dubbi, le sue piccole follie, i suoi tarli non si distinguerebbe molto dalla sensazione di fame.

Nella fame abbiamo un’esigenza da colmare e impieghiamo le nostre forze per soddisfarla, una volta palcata, la nostra mente elimina il pensiero.

L’amore pur è un bisogno ma una volta saziato, alcune persone incominciano a ritardare il compimento della gioia che ne deriva. Lo fanno caricando semplici gesti di nefasti significati, attribuendo a proprie sensazioni il crisma della verità assoluta.

Mi accendo una gauloises amici miei, perchè il tema la merita.

I dubbi in amore fanno parte della essenza stessa dell’amore, sono quelle scheggie di sanità che ci imponiamo per non essere sopraffatti totalmente dalla follia. Il nostro ingegno elabora piccoli stratagemmi per cercare di tutelare la nostra ragione. Quando la razionalità, però, strofina troppo sul sentimento, si creano lacerazioni a cui noi diamo il nome "dubbio".

Attenzione, vi sono dubbi fondati, vi sono momenti in cui la verità sta dalla parte della ragione ed il nemico deleterio è il sentimento, in questi casì però i dubbi sono così forti da lambire la certezza, e si sa, innanzi alla certezza non v’è rimedio se non accettarla. Noi qui però si parla di dubbi da corto circuito emotivo, da troppo amore, per intenderci.

Continuando, quando noi si ama troppo ci si tutela in qualche modo, si assegna qualche caratteristica negativa alla persona che amiamo per poter fissare alcune piccole barriere, lanciare un solido ponte sul mare in tempesta. L’errore sta nel perseverare nelle convinzioni anche quando queste si dimostrano così esili da apparire prive di fondamento, cercando di costruire ponti quando il ponte è a portata di mano ed è la persona amata.

L’ignoto solitamente genera incertezze e il salto nel buio, il puntare tutto su qualcosa che non si conosce non fa altro che aumentarle. Io penso, tuttavia, che il vero amore sia un privilegio unico, rovinarlo per sensazioni è un delitto atroce.

Ogni tua esigenza è un mio bisogno.

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Spigolature.

scritto da Sanfedista il 29 novembre 2008,17:11

Si è tolto la vita l’ex assessore del Comune di Napoli Giorgio Nugnes, 48 anni del Pd, coinvolto nell’inchiesta della procura partenopea sugli scontri avvenuti nel quartiere di Pianura, nel gennaio scorso, durante le manifestazioni antidiscarica.

 

 

Chi va’ per questi mari…

Crisi e comunismi

scritto da Sanfedista il 27 novembre 2008,22:57

Eh eh eh, il Sanfedista ride.

Si vede in televisione la crisi, intervistano famiglie che non arrivano alla seconda settimana, i poveri pensionati che fanno la fila alla Caritas per il tozzo di pane, gli operai in cassa-integrazione che fanno spola da supermarket a supermarket per trovare le offerte migliori e poi comprano carne di terza scelta, alici e lasciano il pane sugli scaffali.

Il Sanfedista ride, perchè mi sembra che questo giornalismo cerchi il particolare, indugi sulla disperazione creando ansie ed insinua, strisciante, l’idea della buona vecchia statalizzazione.

Il Sanfedista ride, perchè forse gli si vuole dire che la strategia vincente è la riassunzione da parte dello Stato delle imprese, magari riprendendo i piani quinquennali? Lo dicono gli stessi che ci hanno contestato l’alta velocità (indispensabile per il trasporto), il nucleare e tanto altro, condannandoci ad un notevole ritardo rispetto agli altri paesi europei, dobbiamo ancora fidarci di queste persone?

Non se ne scappa, ridicolizziamo la parole della politica che invitano ai consumi, ma la domanda del Sanfedista è: se non si consuma, l’operaio per chi produce? Se non si consuma, se non si spinge all’ottimismo come speriamo di far ripartire il motore?

E non parlo di Berlusconi, non fu Gramsci con il suo appello all’ "ottimismo della volontà"?

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