labirinto
E lei prese la via del labirinto, schiuse il cancello che cigolando le aprì il percorso. Mentre si inoltrava nel labirinto pensava a tutto quello che era stato, ad un’estate -maledetta- ad un bacio su un divano in veranda. Pensò ai dubbi, all’amore che riempiva lo stomaco, a lui che sembrava davvero quello giusto, quello per cui a un po’ più senso tornare a casa la sera. Ma proseguì ed allora una lacrima scese ma si perse, nel labirinto non c’erano stregatti…solo siepi molto alte, ma pur sempre siepi, non muri. Aumentò il passo ed in poco tempo si perse al centro del labirinto. "Un gambero, ecco, un gambero, con il suo passo ci siamo allontanati". Stringeva forte tutto quello che l’aveva spinta li dentro, ma lui l’amava e non avrebbe mai fatto nulla per perderla. La porta del labirinto si schuse nuovamente ed altri passi sui rami secchi cominciarono ad udirsi…
La paura di aver sbagliato tutto di non poterne più uscire la convinse a trovare la fuga dal labirinto per potersi chiudere la porta alle spalle e sigillare tutto in quel groviglio di siepi per sempre. Ogni tanto sbagliava strada, ma il sole non si muoveva e quindi i punti cardinali erano incerti. A pensare che l’errata valutazione di indizi l’avevano spinta li dentro sarebbe impazzita.
Lui entrato nel labirinto proseguiva molto più lentamente, cercando tracce lasciate, chinandosi ogni tanto per trovare in un ramo spezzato, in una scia di profumo, in una sigaretta spenta un segno della su presenza. Ed intanto pensava a quanto amore stava perso dentro quel labirinto…ed quanto dolore alberga in un labirinto. Aveva cercato di fermarla la sera prima, aveva cercato di farle capire che non v’erano labirinti ma percorsi, ma lei l’indomani mattina non c’era più, ed il letto unito non aveva più una scopo. Lui ispirato da tanto amore non aveva trovato le parole ed ora una bocca secca gli impediva anche di urlare.
Lei si era seduta a riposare su di una panca di pietra ed allora cominciò a ridere per tutto quello che era stato.
Lui in un altra parte lontanissima aveva fatto lo stesso, pensando al futuro però.
Lei allora intuì dietro un angolo una piccola luce, alzata si mosse e vide l’uscita…
Io non so come questa storia sia poi realmente finita, non so se lei presa l’uscita abbia lanciato un ultimo sguardo e poi abbia chiuso la porta, non so se lui all’ultimo l’abbia raggiunta e baciata, io non so se lei come gambero abbia fatto qualche passo indetro e l’abbia trovato perso al centro del labirinto e preso per mano l’abbia condotto con lei fuori. Io questo non lo so e Dio solo sa quanto vorrei saperlo.
So solo che un amore che si decide di interrompere è una porta sbarrata su un possibile futuro, e so anche che lui -me lo aveva confidato prima di partire per la ricerca- non aveva mai amato tanto, ma so anche che la perfezione si costruisce non si ottiene e che valutare semplici errori come crimini impone una cieca convinzione, che è da evitare in caso di così tanto amore…