Libia

scritto da Sanfedista il 22 febbraio 2011,00:08
Tobruk, Bengasi, Misurata…quanti docili ricordi.
E il mio pensiero ritorna a quei giorni di colonizzazione, in cui progetti, visioni, gerarchie e ranghi erano ben definiti.
Noi, italiani, e loro, i libici.
Docili, felici, pronti. Si migrava noi, si andavano a piantare vigne, uliveti, frutta. Del petrolio ce ne fregava, perchè noi siamo italiani e il petrolio non è per noi una priorità. Famosa a Tripoli era la "Ditta Baldrini" fabbrica liutaia. Facevamo chitarre, cembali, mandolini. Si giravano pellicole e si correvano gran premi, quello di Tripoli, corso fino al 1940, il più celebre, vi vinsero Varzi, Nuvolari e il nazistissimo Hermann Lang, croce di ferro, che con la Mercedes-Benz W25 trionfò nel '37, '38, '39, per poi lasciare il  gradino più alto del podio a Farina.
Ora la guardiamo spaccata e ci siamo fatti umiliare dal colonnello.
Solo un po'di orgoglio, solo un granellino. Schieriamo navi, sganciamo bombe, facciamo qualcosa ma facciamolo.

Andiamo a riprenderci Tripoli e con essa Nuvolari, le case bianche coloniche, il Cinema Italia a piazza Balbo – quadrumviro della rivoluzione – le sigarette Giuba, in originale Giubek ma italianizzate nel 1936 dal Minculpop.
I pati delle ville della nuova borghesia coloniale e le feste in tema aFFricano con piume, struzzi e datteri, con signori in giacche da fumo bianche.
La camionabile balbia e il bel suol d'amore…
Riprendiamoci l'ingenuità, la violenza e la sopraffazione ingenua. Restituiamo twitter, facebook e il tutto così uguale, il politicamente corretto e i gay dichiarati in parlamento. Rivoglio il pudore delle colonie e le lettere di referenza prima di assumere una cameriera. I profumi orientali, i saponi lux e la brillantina.

L'orbace, il Governatore d'Italia per le colonie e l'annesso ministero. 
Affondiamo i barconi e riprendiamoci la Libia, il nostro scatolone di sabbia, il petrolio lasciamolo agli altri, abbiamo la sabbia, che con un po'd'acqua ci fai i castelli o ci scavi una buca ci metti un foglio di giornale sopra e la ricopri un po', giusto in tempo per l'arrivo del vecchio zio, che immancabilmente con il suo pizzetto alla Graziani ci cadrà dentro, e tutta la famiglia a ridere, che tanto stava sulle palle a tutti. Anche se la punizione arriverà lo stesso, perchè così deve essere, perchè così si crescono i figli, perchè così sta bene.



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Frase del giorno

scritto da Sanfedista il 14 febbraio 2011,23:50

A FUNICELLA CORTA E ‘O STRUMMOLO TIRITEPPETO


drammatico connubio.



 
 

2012

scritto da Sanfedista il 10 febbraio 2011,23:24
C'è un vantaggio nel caso in cui avessero ragione…

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Meriggio

scritto da Sanfedista il 3 febbraio 2011,16:43
Un profumo stampato in testa. Cascata di glicine estiva.
La noia quando è frutto di una scelta è sperimentazione.
Ed il pomeriggio, i pomeriggi, sono teatri perfetti per la prima estate, la tarda primavera, la noia, il glicine e le sperimentazioni.
Il periodo universitario in cui c'era molta libertà e poche responsabilità veniva subito dopo il periodo scolastico in cui c'era poca libertà e poche responsabilità e subito prima del lavoro in cui c'è molta libertà ma molte responsabilità. Scrivere, scrivere e scrivere. Scrivo ininterrottamente da 15 anni, prima per esigenza, poi per passione, ora per lavoro. Dopo il lavoro scrivo ancora, per me e per il blog.
Ma il pomeriggio, alcuni pomeriggi con alcune caratteristiche di luce mi fanno perdere per qualche secondo le mie coordinate anagrafiche ed allora penso che potrei mollare tutto e semplicemente andarmi a prendere un caffè con Gaetano con la sua vespa e il mio Leonardo.  Discernere sulle donne e programmare la serata, tanto domattina ci sono i corsi all'università, ovvero nulla.


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Un Rigore

scritto da Sanfedista il 26 gennaio 2011,23:44
Ho le parole secche in gola. Il calcio non è uno sport giusto, anzi il calcio è un gioco. Ed allora mi crocifiggo, mi esalto, ammattisco lambendo tutti i deliri inimmaginabili. Perchè nulla che si riconduce a ragione spiega l'amore, la mia passione per il Napoli. Per la sua maglia, per la sua magia, per il pubblico, violento, sanguigno, generoso, spavaldo, irrispettoso, scorretto, premuroso, nobile e mai vigliacco.

Poi il resto è almanacco, ma amare il calcio significa saper ricordare il perchè dei risultati e d'ora in avanti questa sera la ricorderò come una vittoria del Napoli, poi gli almanacchi lasciamoli agli statistici. Perchè il calcio è un gioco, le statistiche sono cose serie.


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Dormire

scritto da Sanfedista il 18 gennaio 2011,00:02
Dormire è un viaggio a cui non sono mai preparato. Perchè mentre dormi non puoi fumare, parlare, ragionare e scrivere. Sei permeabile come una spugna e indifeso. Nel sonno non c'è sarcasmo, risposte pronte, sguardi sprezzanti e amore. Solo inconscio che tutto annebbia e confonde, e poi mentre dormi fuori è notte, che scompare quando ti svegli.

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Riempire la categoria “il buono del mondo”

scritto da Sanfedista il 16 gennaio 2011,22:01
Nel  normale del mondo ci metterei anche i tuoi mali stagionali. Anche a stagioni invertite: mal di gola estivi da condizionatori e torpori invernali da termosifoni.
Nel bello del mondo ci vedo anche i tuoi bronci, le tue rabbie momentanee.
Nell'allegro del mondo sento anche le tue depressioni imprevedibili e brevissime.
Per me la logica matematica degli elementi è in piena sintonia in quei tuoi discorsi assolutamente irrazionali, alle volte sconclusionati, che tendono solo ad allontanarsi il più possibile dalle mie convinzioni, per spirito di anarchica contrarietà.
E' arte il tuo rifare il letto seccata. E' retorica efficacissima il tuo convincermi nel fare cose che la mie pigretudine mi vieterebbe assolutamente.
Le tue domande scettiche su libri, dottrine, film, musica e religioni, e su altre cose mondialmente assodate e condivise, fanno sempre vacillare le mie certezze.
Nel buono del mondo ci metto anche il tuo cinismo nelle piccole cose e delle varie minoranze.
Nella fisiologia ci metto la tua ipocondria.
Nel canto, nella grande tradizione musicale, per le mie orecchie sono i tuoi silenzi innervositi.
Tutte le cose che ad un occhio distratto potrebbero sembrare debolezze, per i miei sono tasselli di una perfezione superiore di cui tu sei portatrice, che mi tiene legato a te, ostinatamente, consapevolmente, irrazionalmente e, temo, eternamente.
I lati positivi poi rimangono assolutamente marginali, appannati, perchè amare il bello non è amare: è semplice e inconsapevole consuetudine. Amare il buono è viaggiare per inerzia, quei viaggi che poi non ti ricordi il tragitto ed allora è come non muoversi, chilometri macinati e basta, rischi poi di chiederti anche il perchè.
Affondare negli spigoli, strusciare sul ruvido – amarlo – lascia invece segni indelebili; se li perdessi lo stesso sapore di un'esistenza rischierebbe di diventare sciapo. Perderei l'appetito e il nutrimento.


Maledizione!



Scultura formativa

scritto da Sanfedista il 5 gennaio 2011,23:46

Don Carlo di Borbone

Giusto per non dimenticarci mai quello che siamo stati.
Noi siamo Napoletani e per noi nulla e impossibile
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Indistricabile

scritto da Sanfedista il ,13:30
"la frase seguente è falsa"  
"la frase precedente è vera"


paradosso.
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Ennesimo Buon Natale

scritto da Sanfedista il 21 dicembre 2010,23:28
Natale, di nuovo Natale, mi sembra di scrivere solo auguri di Natale sul blog. Un nuovo Natale. Che poi non colgo mai la lieve differenza tra lo spirito natalizio e il crepamento di coglioni. Sempre in bilico.
I capelli resistono, qualcuno bianco, il fisico regge, provato sì dalle cene assurde a cui lo sottopongo. Il 23 torno a Napoli e rivedo a cena i miei amici di sempre. Sempre allo stesso ristorante, sempre noi. Uno si sposa nel 2011, il primo della lista.
Gli altri sempre alle prese con i problemi di sempre, quelli che li caratterizzano. Sempre. Ed è il "sempre", in questa vita falsamente abitudinaria, che mi tranquillizza.
Confermo l'odio nei confronti delle telefonate che non arrivano, perchè ad aspettare un telefono ti senti inevitabilmente un po'coglione. Ma poi pensi menomale che aspetti ancora un telefono squillare.

Comunque auguri a tutti voi, quelli che leggono e commentano, quelli che leggono e non commentano, auguri a me, alla mia vita, sempre un cm sotto la perfezione che però stiamo perseguendo. Sono contento comunque che il calendario più venduto per il 2011 sia quello di Frate Indovino, sempre quello. Con i consigli per il raccolto e le vite dei francescani. Quello con i francescani che ti spiegano come smacchiare una cravatta, che poi tanto loro non se la mettono mai; come accettare consigli finanziari da un bambino del Sudan.

La magia del Natale, che solo luce e amore ha per confine, proprio come me…



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