Il cesso libero

scritto da sanfedista il 29 gennaio 2012,19:23

Liberiamoci della libertà. Niente è più vincolante della libertà. Chiudiamoci nella clausura mentale, nell’obbligo, nella grettezza del pensiero unico. Solo così il nostro pensiero cercherà vie di fuga fantasiose e si sublimerà sopra la noia. Solo la monotonia, la monocordìa, partorisce ingegno sanguinate, vivo. La libertà non ci farà mai allungare il collo. Sputiamo sulla libertà.

Se il cesso è libero e noi abbiamo un bisogno, non ragioneremo mai su quanto è prezioso il cesso libero. 

Siamo tutti morti. Morti che seppelliscono morti.

 

 

 

 

 

schemi mentali

scritto da sanfedista il 25 gennaio 2012,19:55

Dire, Fare, Baciare, Lettera o Testamento?

Grazie agli schemi mentali la mosca sbatte ripetutamente sul vetro
Non diamo l’unica risposta esatta, perché sembra inopportuna
Fissiamo la luna, ma per correttezza anche un po’il dito.

 

Dire, Fare, Baciare, Lettera o Testamento?
Tutto. Perché le suddette proposte possono essere concatenate, o le une conseguenze delle altre, anche in ordine differente. Quindi rispondo: tutto. Dico, faccio, bacio, scrivo una lettera e faccio testamento (le cose potrebbero riassumersi in un’unica azione). Non applico schemi mentali e quindi non mi precludo di fare le cose in istantanea contemporaneità. Fossi diverso sarei, un tram su un binario, un criceto in una ruota, un minuscolo borghese o un morto. A quel punto avrei fatto bene a non fare testamento, per non cadere proprio all’ultimo in uno schema mentale. Che si scannino per l’eredità e che vinca il più forte o il più empio.

 

 

 

 

 

così tanto per ricordarlo

scritto da sanfedista il 19 gennaio 2012,19:42

Parto. Non dimenticherò né la via Toledo né tutti gli altri quartieri di Napoli; ai miei occhi è, senza nessun paragone, la città più bella dell’universo.

Stendhal

 

Così tanto per sbandierarlo con violenza ai detrattori. Perché noi siamo Napoletani e nel bene e nel male abbiamo una città che ci appartiene e a cui noi apparteniamo. Una città in cui sono cresciuto e che mi ha cresciuto. Quanti altri luoghi al mondo sono formativi come Napoli?

 

 

Convinzione

scritto da sanfedista il 18 gennaio 2012,15:31

Prese di mira il sole. Tese l’elastico della fionda e lasciò partire il sasso. Bingo! Lo colpì in pieno. Il sole si ruppe in una miriade di stelle filanti e qualche secondo dopo era buio come a mezzanotte. Rimise la fionda in tasca e si allontanò fischiettando. Nessuno prima di lui lo considerava possibile quindi nessuno ci aveva mai provato. Bastava una discreta fionda e una buona mira. Nulla di eccezionale, e il sole è spento.

 

 

 

 

 

 

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Novità e affondamenti

scritto da sanfedista il 17 gennaio 2012,16:00

 

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Ripeto

 

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Ho deciso di usare il morse perché in questo periodo fa tanto marinaresco e credo che sia proprio la moda del momento. Tra l’altro stiamo rivivendo i miti pre grande depressione, affondamento transatlantico incluso.

La domanda è: Saremo mai più giovani di oggi? No ovviamente, no. Quindi ad ognuno le sue proprie conclusioni.

 

 

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Frase del giorno

scritto da sanfedista il 3 gennaio 2012,22:37

 

 

Soffiava instancabilmente bolle di sapone sotto la pioggia. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Pullover

scritto da sanfedista il 2 gennaio 2012,15:05

Io sono una persona entusiasta. Penso che il cashmere che serve per i pullover Ballantyne, fornitore della casa reale d’Inghilterra, sia entusiasmante. Bentrovati. Ho un nuovo pullover come si può intuire. Odio le persone che per il solo fatto che ami il mandarino ti regalano il liquore al mandarino. Non è detto che se mi piace il mandarino mi debba necessariamente piacere anche il liquore al mandarino. Amo le etichette interne più che i loghi esterni. Anche attraverso queste cose si pesa un gentiluomo. Brand inside and no logo outside.
Piove e sono di nuovo a Roma.

 

 

 

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Buon Natale, ancora una volta

scritto da sanfedista il 22 dicembre 2011,17:49

Natale quest’anno mi ha colto impreparato. Secondo me questo è un Natale impreparato in genere. Raffazzonato. Sono, ad esempio, sicuro che Babbo Natale correrà verso la slitta con i pantaloni a mezza gamba, cercando di tenerseli su con entrambe le mani, inciampando e non trovando le chiavi della slitta. Goffo, lento e ridicolo. L’albero quest’anno l’abbiamo fatto svogliatamente. Incastrandolo tra due o tre cose da fare. Il 2011 è stato poi l’ultimo anno del grande ciclo maya. Dal prossimo Natale ricomincerà il ciclo dei regali. Ripartiremo da zero come se non avessimo mai fatto regali. Quindi potremo regalare nuovamente pantofole, sciarpe, cappelli, tovaglie, centritavola, porta occhiali e buoni per massaggi. Già sono in estasi a sognare un plaid. Comunque questo Natale vorrei darvi solo un consiglio per il 2012.

Ricordatevi sempre che siete padroni della vostra esistenza, e tutto può sempre cambiare, in ogni momento e fino all’ultimo.

Auguri!

 

 

 

sensazione notturna

scritto da sanfedista il 20 dicembre 2011,00:01

 

 

 

Un ago di freddo mi punge sul labbro
mi sfioro con l’unghia, m’incido con dente
attendo una stilla di sangue
niente

Allora corruccio in smorfia il mio mento
col polso sfregio più forte la bocca
ancora nulla 

Rimordo. La pelle ora cede
un sapore ferroso e una lacrima rossa

Inappagato da una suggestione errata,
mal valutata
mi disinganno col dolore
che certo e vero muta sempre il dubbio in assillo
e tutto risolve 

 

 

 

 

 
 

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Tabu, paura del buio

scritto da sanfedista il 14 dicembre 2011,23:58

Io ho paura del buio. Ho trent’anni ed ho paura del buio. Tanto amo la notte quanto temo il buio. Mi turba. Non che mi immobilizzi. Ma il corridoio buio lo affronto sempre come una prova suprema. Ho così paura del buio che ho paura ad accendere la luce. Quando sono solo dormo male. Per questo non potrei vivere che al centro di una città. La campagna è semplicemente un’ipotesi non considerabile perchè è immersa nel buio ed è silenziosa. Altra cosa il silenzio. Io odio il silenzio, lo odio nella misura stessa e opposta in cui lo amo. Il silenzio come il buio amplifica e distorce la normalità, mistificandola, nel senso di “renderla mistica”. Stanotte sono solo. Non sono un bambino, non vivo con i miei. Sono grande e grosso, circa 188 cm. Stanotte però mi sento in balia del buio. Scrivo e fumo e tra un po’mi addormento. Così poi è giorno. Perchè tabu? 
Perchè questo è un mio tabù, non ne parlo mai e non lo sa nessuno. Per alcuni il sesso è tabù. Per altri solo alcune pratiche ad esso legate. Alcuni hanno il tabù del cibo o della morte. Argomenti che esistono, sono immensi, ma semplicemente non si affrontano, come se fossero particelle di scarsa rilevanza nel bilancio di un’esistenza. Invece sono fondamentali ma noi li copriamo. Bene io ho rotto un mio tabù. Intanto la casa tira fuori i suoi rumori delle grandi occasioni…scricchiolii, passi e molto altro…tutti quei suoni che esistono sempre ogni notte, ma che il buio e il silenzio amplificano…come tabù…

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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