Le donne.
La cosa più meravigliosa di questi esseri, a metà strada tra insicurezza e irrazionalità, è la loro terribile ansia di riscatto morale e sociale.
Dal consiglio di Nicea, quando improvvidamente Santa Romana Chiesa decise di donar loro un’anima, il decorso delle donne è andato acutizzandosi. Troviamo ora creature che tenderebbero verso la mascolinità caratteriale pur essendo prive di quella superficialità necessaria. Il risultato, ahimè deludente, è un essere che stretto in legacci femminei s’atteggia ad uomo e mira a raggiungere le più alte posizioni sociali. All’università scoprirai che quelle che s’impegnano di più sono donne, al lavoro le donne sono quelle risolutive e le donne sono quelle che meglio rispettano gli obblighi della vita civile. Lettori, la cosa che mi diverte di più, poi, è la loro competitività, la loro disturbata carenza di spirito di squadra, gli uomini, seppur pressappochisti e lievi, quando si tratta di compattarsi lo fanno, la donna vede nelle sue omologhe minacce dove noi vediamo possibilità e dove noi vediamo condivisione loro rilanciano con la diffidenza. Beati i maschi che imparano presto questa lezione, non bisogna ostacolare le donne, fanno tutto da sole, salgono e poi trovano un’altra donna sulla loro strada ed iniziano ad annientarsi. Noi cogliamo i frutti.
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