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#1
13 dicembre 2007
Questa democrazia ha tanti limiti, ed a dire il vero anche le altre democrazie hanno tantissimi limiti. Spesso si instaura la dittatura di una o più “caste” (parlamentari, sindacalisti…); ma non è una vera dittatura, è piuttosto un conseguire i propri interessi. Ogni lobby ha i propri affari e se non ostacolano quelli di altre lobbies è fatta: sono tutti felici è contenti. Se poi si aggiunge il fatto evidente che a pesare sono i voti di gente inconsapevole si cade nello sconforto. Ho buttato ore sui libri per un esame sulla storia dei movimenti politici e sindacali ed ho imparato tante cose che non conoscevo, però ho preso consapevolezza di una cosa: il mio voto è uguale a quello di una persona che ignora la differenza tra Prodi e Berlusconi e non sa nemmeno chi sia Veltroni o Casini. Il nostro voto è uguale nonostante il fatto che noi uguali non siamo. LIBERTE’-EGALITE’-FRATERNITE’: le tre grandi bugie che fondano la democrazia perchè non siamo nè liberi, nè uguali, nè fratelli.
Mes, è proprio il voto strumento massimo della democrazia che si rivela sempre più spesso vero vlunus. Chi lo esprime, oramai reso ebete, non ha percezione e non meriterebbe questo che dovrebbe essere un privilegio. Il mondo sceglie ormai le democrazie perchè sono politicamente accettate e consentono più facilmente il governo. Le democrazie affossano le ideologie e privano gli uomini dello slancio vitale; è ipocrisia.
Ma se è prorpio la democrazia a coltivare il pluralismo delle idee e il totalitarismo a censurare e reprimere le diversità..
I Sanfedisti poi erano al tempo di Napoleone e il generale non ha mai fondato uno Stato totalitario al massimo un regime autoritario.
Sanfedì c’hai le idee confuse
Commento di utente anonimo — 3 gennaio 2008 il 13:21
#5
3 gennaio 2008
eretico, democristiano non me lo aveva mai detto nessuno; inoltre se avessi letto più accuratamente il mio post avresti certamente desunto che proprio perchè la democrazia è claudicante, ancora meglio, inattuabile andrebbe riveduta e corretta.
Anonimo, oltre il tuo stile opinabile (c’hai) e le tue idee storiche male organizzate (i sanfedisti si contrapponevano ad i giacobini) hai altro da palesare? Ti rinvio il consiglio alla meditazione.
meglio avere fede in una forma di Stato democratica e prenderla come bussola per fare lotte di libertà che ripercorrere la premessa del mein kampft di hitler per finire solo di dire kazzate che vanno di moda
beh sono punti di vista, c’è chi non ama la ipocrisia…
Il tuo appunto sul mein kampft mi diverte; trovami, nei miei interventi, dove io prendo a modello il testo di Hitler, così giusto per non dire cazzate, con la “c” però, giusto per non scrivere male perchè va di moda.
Per amor dell’italiano….kazzate con la c (cazzate) e la ipocrisia con l’apostrofo (l’ipocrisia).Sempre che tutto ciò nn crei scompiglio alle vostre mode sulla lingua italiana.
Siamo in democrazia tutti possono sbagliare e correggere…
premetto che mi piace molto l’impostazione di questo blog, che ritengo un blog “vero”, che esprime una umanità, passioni, affezione alla vita ed alla realtà. oltre a posizioni che io in gran parte condivido. questo, a differenza di molti altri blog, che o sono “contro” a prescindere ed esprimono solo il vuoto oppure proclamano passione per il “calcio ed i soldi”.
sono peraltro abbastanza d’accordo sulla tua analisi riguardo il fallimento, dal mio punto di vista parziale, della democrazia rispetto agli obiettivi che dichiara. è però vero che solo in un sistema che sia in grado di garantire libertà di iniziativa e di investimento, quindi che permetta la produzione di ricchezza, è possibile produrre sviluppo, prima di tutto economico. è ciò che è accaduto alle città-stato italiane medievali, nelle quali la libertà ha permesso di realizzare un progresso tecnologico, atistico, economico prima sconosciuti. questo, un sistema totalitario non potrà mai garantirlo, perchè se i sudditi vivono nel dubbio che la ricchezza prodotta con l’ingegno ed il sacrificio possa arbitrariamente venir loro sottratta, facilmente si accontenteranno di quello che hanno, senza osare. è quello che accadeva, ad esempio, nell’antica Roma, epoca in cui, per quanto se ne dica, il progresso sotto molti punti di vista subì un brusco rallentamento.
Filippo
Commento di utente anonimo — 15 gennaio 2008 il 13:42
#13
15 gennaio 2008
Filippo, oltre i ringraziamenti per le tue lusinghiere parole, devo confessarti che ho trovato la tua analisi interessante e ricca di spunti di riflessione. Il “focus” del mio intervento sulla democrazia è l’ipocrisia del sistema. Il mio scritto vorrebbe essere sferza per un modello che inizia ad accusare gravi falle e che fattualmente (o fatalmente) si sta avvicinando ad una sorta di dittatura occulta. Io condivido fortemente la tua lettura della questione e convengo con te e con il tuo pensiero sul liberismo economico che da sempre ha caratterizzato lo sviluppo. Il punto è che proprio il liberismo e la “speranza” paiono, oggi, requisiti sempre più difficili da ottenere. Lo stallo del sistema è preoccupante ed è sempre più ostico produrre ricchezza e riuscire a ridistribuirla, consentendo, così, un più ampio benessere sociale. Osare non solo è lecito ma è d’obbligo per evolversi; la questione, però, è che il nostro sistema non solo non incentiva più l’audacia, vedi la mancanza di meritocrazia, ma fa godere sempre meno persone dei frutti del benessere, quindi, provocatoriamente, tanto vale cambiare sistema, rivoluzionare per avere, quantomeno, i benefici della dittatura, visto che i lati deboli sono comunqe presenti nel nostro sistema.
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Questa democrazia ha tanti limiti, ed a dire il vero anche le altre democrazie hanno tantissimi limiti. Spesso si instaura la dittatura di una o più “caste” (parlamentari, sindacalisti…); ma non è una vera dittatura, è piuttosto un conseguire i propri interessi. Ogni lobby ha i propri affari e se non ostacolano quelli di altre lobbies è fatta: sono tutti felici è contenti. Se poi si aggiunge il fatto evidente che a pesare sono i voti di gente inconsapevole si cade nello sconforto. Ho buttato ore sui libri per un esame sulla storia dei movimenti politici e sindacali ed ho imparato tante cose che non conoscevo, però ho preso consapevolezza di una cosa: il mio voto è uguale a quello di una persona che ignora la differenza tra Prodi e Berlusconi e non sa nemmeno chi sia Veltroni o Casini. Il nostro voto è uguale nonostante il fatto che noi uguali non siamo. LIBERTE’-EGALITE’-FRATERNITE’: le tre grandi bugie che fondano la democrazia perchè non siamo nè liberi, nè uguali, nè fratelli.
Commento di messinese — 13 dicembre 2007 il 21:04
Mes, è proprio il voto strumento massimo della democrazia che si rivela sempre più spesso vero vlunus. Chi lo esprime, oramai reso ebete, non ha percezione e non meriterebbe questo che dovrebbe essere un privilegio. Il mondo sceglie ormai le democrazie perchè sono politicamente accettate e consentono più facilmente il governo. Le democrazie affossano le ideologie e privano gli uomini dello slancio vitale; è ipocrisia.
Commento di Sanfedista — 13 dicembre 2007 il 23:45
La democrazia ha fallito? Ma perchè è mai entrata in vigore in Italia? I codici non sono fascisti? E il concordato?
Sanfedì mi sa che tu sei un vecchio democristiano nostalgico(senza offese)..
MA come fai a processare un uomo che non è mai nato?
Commento di eretico2004 — 2 gennaio 2008 il 20:01
Il totalitarismo non ha risposta su tutto?
Ma se è prorpio la democrazia a coltivare il pluralismo delle idee e il totalitarismo a censurare e reprimere le diversità..
I Sanfedisti poi erano al tempo di Napoleone e il generale non ha mai fondato uno Stato totalitario al massimo un regime autoritario.
Sanfedì c’hai le idee confuse
Commento di utente anonimo — 3 gennaio 2008 il 13:21
eretico, democristiano non me lo aveva mai detto nessuno; inoltre se avessi letto più accuratamente il mio post avresti certamente desunto che proprio perchè la democrazia è claudicante, ancora meglio, inattuabile andrebbe riveduta e corretta.
Anonimo, oltre il tuo stile opinabile (c’hai) e le tue idee storiche male organizzate (i sanfedisti si contrapponevano ad i giacobini) hai altro da palesare? Ti rinvio il consiglio alla meditazione.
Commento di Sanfedista — 3 gennaio 2008 il 17:00
riveduta a favore del totalitarismo dici…
io direi attuata …
meglio avere fede in una forma di Stato democratica e prenderla come bussola per fare lotte di libertà che ripercorrere la premessa del mein kampft di hitler per finire solo di dire kazzate che vanno di moda
Commento di eretico2004 — 3 gennaio 2008 il 23:02
beh sono punti di vista, c’è chi non ama la ipocrisia…
Il tuo appunto sul mein kampft mi diverte; trovami, nei miei interventi, dove io prendo a modello il testo di Hitler, così giusto per non dire cazzate, con la “c” però, giusto per non scrivere male perchè va di moda.
Commento di Sanfedista — 4 gennaio 2008 il 13:41
Per amor dell’italiano….kazzate con la c (cazzate) e la ipocrisia con l’apostrofo (l’ipocrisia).Sempre che tutto ciò nn crei scompiglio alle vostre mode sulla lingua italiana.
Siamo in democrazia tutti possono sbagliare e correggere…
Commento di kiara75k — 7 gennaio 2008 il 22:56
…in realtà “la ipocrisia” non è errato…magari è desueto…
Commento di Sanfedista — 8 gennaio 2008 il 11:07
Sanfedì nn è errato,ma stona.Non vorrai che ci siano ridondanze sul tuo blog perfetto?
Commento di kiara75k — 8 gennaio 2008 il 15:33
non è perfetto, ovviamente.
Ironica… 😉
Commento di Sanfedista — 8 gennaio 2008 il 17:02
sanfedista
premetto che mi piace molto l’impostazione di questo blog, che ritengo un blog “vero”, che esprime una umanità, passioni, affezione alla vita ed alla realtà. oltre a posizioni che io in gran parte condivido. questo, a differenza di molti altri blog, che o sono “contro” a prescindere ed esprimono solo il vuoto oppure proclamano passione per il “calcio ed i soldi”.
sono peraltro abbastanza d’accordo sulla tua analisi riguardo il fallimento, dal mio punto di vista parziale, della democrazia rispetto agli obiettivi che dichiara. è però vero che solo in un sistema che sia in grado di garantire libertà di iniziativa e di investimento, quindi che permetta la produzione di ricchezza, è possibile produrre sviluppo, prima di tutto economico. è ciò che è accaduto alle città-stato italiane medievali, nelle quali la libertà ha permesso di realizzare un progresso tecnologico, atistico, economico prima sconosciuti. questo, un sistema totalitario non potrà mai garantirlo, perchè se i sudditi vivono nel dubbio che la ricchezza prodotta con l’ingegno ed il sacrificio possa arbitrariamente venir loro sottratta, facilmente si accontenteranno di quello che hanno, senza osare. è quello che accadeva, ad esempio, nell’antica Roma, epoca in cui, per quanto se ne dica, il progresso sotto molti punti di vista subì un brusco rallentamento.
Filippo
Commento di utente anonimo — 15 gennaio 2008 il 13:42
Filippo, oltre i ringraziamenti per le tue lusinghiere parole, devo confessarti che ho trovato la tua analisi interessante e ricca di spunti di riflessione. Il “focus” del mio intervento sulla democrazia è l’ipocrisia del sistema. Il mio scritto vorrebbe essere sferza per un modello che inizia ad accusare gravi falle e che fattualmente (o fatalmente) si sta avvicinando ad una sorta di dittatura occulta. Io condivido fortemente la tua lettura della questione e convengo con te e con il tuo pensiero sul liberismo economico che da sempre ha caratterizzato lo sviluppo. Il punto è che proprio il liberismo e la “speranza” paiono, oggi, requisiti sempre più difficili da ottenere. Lo stallo del sistema è preoccupante ed è sempre più ostico produrre ricchezza e riuscire a ridistribuirla, consentendo, così, un più ampio benessere sociale. Osare non solo è lecito ma è d’obbligo per evolversi; la questione, però, è che il nostro sistema non solo non incentiva più l’audacia, vedi la mancanza di meritocrazia, ma fa godere sempre meno persone dei frutti del benessere, quindi, provocatoriamente, tanto vale cambiare sistema, rivoluzionare per avere, quantomeno, i benefici della dittatura, visto che i lati deboli sono comunqe presenti nel nostro sistema.
Con la speranza di leggerti presto, ti saluto.
Commento di Sanfedista — 15 gennaio 2008 il 22:51
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