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26 novembre 2007
Mi dispiace ma non sono affatto d’accordo con te:
quel soldato morto è stato tradito da chi lo ha mandato in una guerra di occupazione facendogli credere di andare in una missione di pace e tanti altri ragazzi italiani saranno “traditi” se non la smettiamo di correre dietro al neocolonialismo.
I metodi seguiti dai terroristi afgani sono orrendi, ma nessuno ci racconterà mai quali sono i metodi di guerra dei nostri amici occidendali e quando qualcosa trapela non dimentichiamo presto, mandiamo tutto giù insieme ad una fetta di panettone.
Iena, lo so che ti piacerebbe un mondo senza eserciti, questa però è un’utopia, la realtà è diversa, non scenderò nelle motivazioni dell’intervento in Afganistan, parlano per me le Nazioni Unite, ti dico solo che il maresciallo non è stato ingannato da nessuno, ha scelto di fare il soldato, ha messo in conto anche di morire, lo ha fatto per salvare coraggiosamente vite umane. I metodi occidentali?
Beh i metodi occidentali sono gli stessi che ti consentono di tenere un Blog ed esprimere dissenso. Mi sembra assurdo e grave insinuare solo lontanamente che i mezzi usati dai nostri siano lontanamente paragonabili ai loro, parlo della Repubblica italiana. Degli altri stati ora non mi riguarda, è morto un italiano e si parla della sua scelta.
Temo che tu abbia una percezione forse troppo schiava da stereotipi di una certa parte politica, meccanicamente utopista, quindi, poco legata alle esigenze, molto ai proclami.
La morte del sottufficiale, ucciso salvando inermi, conferma la necessità della missione e dissipa ogni tuo dubbio sulla bontà della stessa.
Apro una parentesi sull’America, pur non essendo un filoamericano, ritengo che l’attacco in Afganistan più di tutti gli altri, sia stata una reazione comprensibile e giustificata, non sono stati loro ad iniziare, o no? Beh certo qualcuno mette in dubbio la genuinità della versione delle due torri, ma la dietrologia non è per questo blog, non è per me, mi puzza di ridicolo.
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Mi dispiace ma non sono affatto d’accordo con te:
quel soldato morto è stato tradito da chi lo ha mandato in una guerra di occupazione facendogli credere di andare in una missione di pace e tanti altri ragazzi italiani saranno “traditi” se non la smettiamo di correre dietro al neocolonialismo.
I metodi seguiti dai terroristi afgani sono orrendi, ma nessuno ci racconterà mai quali sono i metodi di guerra dei nostri amici occidendali e quando qualcosa trapela non dimentichiamo presto, mandiamo tutto giù insieme ad una fetta di panettone.
Commento di ienapiangens — 26 novembre 2007 il 09:50
Iena, lo so che ti piacerebbe un mondo senza eserciti, questa però è un’utopia, la realtà è diversa, non scenderò nelle motivazioni dell’intervento in Afganistan, parlano per me le Nazioni Unite, ti dico solo che il maresciallo non è stato ingannato da nessuno, ha scelto di fare il soldato, ha messo in conto anche di morire, lo ha fatto per salvare coraggiosamente vite umane. I metodi occidentali?
Beh i metodi occidentali sono gli stessi che ti consentono di tenere un Blog ed esprimere dissenso. Mi sembra assurdo e grave insinuare solo lontanamente che i mezzi usati dai nostri siano lontanamente paragonabili ai loro, parlo della Repubblica italiana. Degli altri stati ora non mi riguarda, è morto un italiano e si parla della sua scelta.
Temo che tu abbia una percezione forse troppo schiava da stereotipi di una certa parte politica, meccanicamente utopista, quindi, poco legata alle esigenze, molto ai proclami.
La morte del sottufficiale, ucciso salvando inermi, conferma la necessità della missione e dissipa ogni tuo dubbio sulla bontà della stessa.
Apro una parentesi sull’America, pur non essendo un filoamericano, ritengo che l’attacco in Afganistan più di tutti gli altri, sia stata una reazione comprensibile e giustificata, non sono stati loro ad iniziare, o no? Beh certo qualcuno mette in dubbio la genuinità della versione delle due torri, ma la dietrologia non è per questo blog, non è per me, mi puzza di ridicolo.
Commento di Sanfedista — 26 novembre 2007 il 14:16
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