…forse di piu’ bello c’è solo la dolce consapevolezza di abbandonarsi all’apparente non senso…l’emozione di di girare lentamente la manopola della coscienza verso l’off..sapere di poter anadare a sbattere..ma l’essere pronti a farlo solo per vivere il brivido della corsa..
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Amor è un gran mistero:
mistero i dardi, la faretra, il foco,
e dell’infanzia sua mal noto è il vero.
Non io pretendo adesso
in pochi versi movergli il processo
e spiegar questa scienza, che, confesso,
vuol tempo per chi sa ben decifrarla.
Ma voglio colla solita mia ciarla
narrar soltanto come il cieco iddio
perdesse gli occhi e il mal che ne seguì,
un mal, che a parer mio
potrebbe essere un ben… Ma in questo affare
agli amanti rimetto il giudicare.
Amor giuocava un giorno in compagnia
della Follia.
Aveva il fanciullino in quell’età
aperti gli occhi ch’ora più non ha.
Nata una fiera disputa,
voleva Amor portarla innanzi ai Numi,
ma la Follia, perduta la pazienza,
gli die tal colpo che gli spense i lumi.
Venere, donna e madre, a quella vista
alza le strida e stordisce gli Dèi.
Giove dal cielo e Nemesi
e tutti insieme accorrono con lei
i giudici d’inferno.
La madre piange e narra della trista
l’orrenda azione,
e come il suo bambin non possa, ahi! moversi
senza bastone.
Non c’è pena sì grande,
che corrisponda ad opre sì nefande;
ma poi che riparata esser dovea
l’ingiuria, visto il caso, il danno, il male,
e visto l’interesse generale,
la corte mise fuori questa grida:
– Sempre Follia faccia all’Amor di guida!
…è una poesia di jean la fontaine che ho ricordato dopo aver letto il tuo post e volevo fartela leggere…buonanotte…
Commento di fatalucifero — 16 settembre 2008 il 23:39
…forse di piu’ bello c’è solo la dolce consapevolezza di abbandonarsi all’apparente non senso…l’emozione di di girare lentamente la manopola della coscienza verso l’off..sapere di poter anadare a sbattere..ma l’essere pronti a farlo solo per vivere il brivido della corsa..
Commento di Zefir0 — 17 settembre 2008 il 10:52
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