Abitudini e vizi
Il limite tra abitudini e vizi è lo stesso tra il vogliamo e il ne abbiamo bisogno. Non c’entra la morale. Nel primo caso ci guardiamo allo specchio vestiti nel secondo ci guardiamo nudi e non ci piaciamo, ma comunque non smettiamo di guardarci concentrandoci in un particolare del nostro corpo che amiamo. L’inganno è esso stesso un vizio e lo specchio è sincero finchè lo si guarda di sfuggita, appena cominciamo a soffermarci allo specchio addolciamo l’immagine che ne deriva e il riflesso s’infrange nell’ennesimo trucco. La pena in orgoglio. La compassione in giustificazione. L’oggi in un domani a cui abbiamo consegnato la nostra cartolina, che per chissà quale motivo, riletta il giorno dopo dovrebbe essere migliore, meno aspra, più misericordiosa con la realtà dello ieri. I giudizi sono sempre immediati, trascorso il tempo sono bilanci e nei bilanci possiamo nascondere sempre la verità.
“Erano tempi diversi, e voi che avreste fatto al posto mio? Non dico che fosse la strada giusta, ma a me sembrava, in quel momento, quella più percorribile”. Un brivido lungo la schiena, le endorfine circolano e noi ci tuteliamo dalla realtà. Che evidentemente, alla fine, non esiste mai.
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