…si vince solo quando non ci sono più battaglie ed in amore la guerra è infinita, perché la stessa sostanza di amore è il contrasto; è conciliare due volontà che nate diverse non potranno mai fondersi in un’unica verità ma solo in un ammissibile dubbio
La talpa venne fuori dal buco, in un lampo, come fuoco d’artificio. Brillò per qualche secondo al cielo e scomparve come cometa inversa. Silenzio, stupore e ammirazione per quel grandissimo miracolo che in seguito non si sarebbe mai più ripetuto.
Un buco nella tenda è come tutti gli altri buchi. Ovvero ci concentriamo su di esso. Pare che l’uomo non riesca a stare lontano dall’osservare nei fori. Una salsiccia rossa sotto il muso di un cane. Il mondo visto da un buco è più grande. Più piccolo è il buco più grande poi è quello che pensiamo di poterci vedere attraverso. Con tutte le cose complesse che ci sono ne cerchiamo sempre altre, più siamo incasinati più preferiamo i buchi ai panorami. Noi abbiamo il dovere di riflettere sui nostri atteggiamenti abbiamo il dovere di chiederci il perchè. Fino a farci sanguinare il cervello. Io devo sapere perchè non riesco a staccare gli occhi da un buco in una tenda. Perchè ci fumo su due sigarette, perchè mi gratto la testa guardandolo. Perchè sposto la sedia. Perchè penso alla luce che ci passa attraverso che mi sembra la punta di un coltello che mi indica. Perchè sento l’esigenza di scriverne qui ritrovando me stesso rapito dal tutto che mi circonda eppure chiuso anche io in un buco in una tenda. M’immetto in quello che non dovrebbe destare interesse. Sarò forse il custode delle considerazioni inutili, dei pensieri persi e secondari. Una sentinella necessaria, assegnata ad una parte dello scibile inutile che deve essere comunque ragionato da qualcuno per mantenere l’equilibrio del tutto. Se non ci fossero persone come me a ragionare su questi accadimenti, magari gli stessi sarebbero ragionati da menti ben più eccelse che si perderebbero lo scoprimento di una grande molecola. La mia funzione è quindi primaria per la vita e l’evoluzione dell’intera specie.
Parlavo mio nipote di 4 anni, gli facevo notare che giocare in quel modo non aveva senso. Mi ha guardato e mi ha chiesto serissimo “cosa ha senso?”. Ho sorriso e gli ho risposto “tutte le prime volte e tutte le ultime nei ricordi”. Ho risposto a me in realtà.
Cinico Giurista e Critico Letterario su un quotidiano. Felice guidatore di una automobile cabriolet, amante del teatro e del cinema, di Gozzano e Marinetti. Amante di Se stesso. Informatore sofisticato per lettori privilegiati.
odi et amo
Odio : La volgarità
Amo : Sigarette francesi, gauloises.
Accendere le stesse con un accendino di metallo o con un fiammifero, adoro il rumore del fiammifero e il suo profumo.
Salmone scozzese, lo preferisco molto al norvegese.
Whiskey irlandese di marca Jameson.
Sigari di dimensioni “petit corona” marca Montecristo.
Ascoltare musica brasiliana.
Luci soffuse e penombra per riflettere di sera.
Non abbassare mai le persiane andando a dormire, amo risvegliarmi col sole.
Collezionare piccole cose di cattivo gusto, trarne la bellezza.
La velocità, le automobili inglesi, o le classiche sportive italiane, comunque automobili che mi diano risposta pronta nel momento in cui pigio l’acceleratore.
Sentire vecchie canzoni italiane e i Queen.
Amo anche la musica trash.
Indossare la cravatta, il cappotto lungo o un pullover a collo alto.
Amo l’inverno, ma da un po’ sto iniziando ad apprezzare anche l’estate.
Amo le suonerie dei cellulari tradizionali.
Guanti di nappa nera, con cachemire all’interno.
Ascoltare musica in auto e viaggiare di notte.
Un buon vino rosso siciliano.
Il panettone con l’uvetta e senza canditi.
Mi piace riflettere e osservare gli uomini.
Amo le donne che parlano a bassa voce.
Amo le donne che hanno qualcosa da dire.
Il sassofono ed il piano sono i miei strumenti preferiti, mi piace Chopin.
Non credo nella democrazia.
Amo il decadentismo e il futurismo.
Amo essere confuso.
Preferisco i soggetti alle nature morte.
Il latte intero.
L’acqua e le fontane.
Bere alle fontanelle.
Leggere giornali non schierati politicamente.
le persone dolci e propense all’ascoltare.
Il gelato al pistacchio della gelateria “Otranto”.
Il motorino in città, anche con la pioggia.
La pioggia.
Le parole francesi, tipo “boudoir”.
David Lynch, Kubrick.
Un buon film al cinema.
La parmigiana di melanzane.
Le ostriche al “grand caffe le cappucin”a Parigi.
Il lenzuolo nuovo dopo la doccia.
I massaggi.
Il papillon ben annodato alla prima del S.Carlo.
Affondare i piedi nella sabbia tiepida.
Una doccia dopo il mare.
Le persone che ti guardano negli occhi quando ti parlano.
Muovere la mano in maniera mai brusca.
Andare a letto quando tutti sono gia a letto.
Fare scali tecnici mentre si vola.
Affondare nelle poltrone della buisness class.
Lo skyline di Pudong visto dal bund di Shanghai.
Las Vegas a mezzanotte mentre la fontana del Bellagio esplode con la musica di Gene Kelly.
Il caldo secco della Savana in Tanzania, la polvere che ti sporca e la piscina del Plantation Lodge che ti aspetta a mezz'ora di Jeep.
Concedersi un riposino pomeridiano estivo in Hyde Park a Londra.
Il cielo della Scozia sempre così imprevedibile.
Un tramonto su ponte Carlo a Praga.
Il corno d'oro di Istanbul, all'alba alle 6.00, ma visto dal mare.
Amsterdam e la sua leggerezza, Barcellona e la sua lievezza.
Il suk di Marrakech, dove sei sicuro di aver fatto l'affare della tua vita ma poi vai in Tunisia e ti senti un idiota, arrivi in Egitto e pensi che non ti è andata poi così male.
Il Sahara, maledetto...
Il golfo di Napoli al tramonto, così conosciuto ma così tremendamente inatteso.
Un’uscita in barca nell’Auraki Goulf ad Auckland in Nuova Zelanda.
Aggiustare i capelli sopra l’orecchio alla ragazza a cui voglio bene.
Un bicchiere di mirto sul balcone quando tira vento e il tempo minaccia pioggia.
Un cappello a falde larghe.
La camicia sempre e comunque, anche sul costume da bagno, bianca, azzurra oppure a righine. D'obbligo le iniziali.
La mia coscienza : Fiera
La mia sorte : comunque certa