15 minuti

scritto da sanfedista il 14 febbraio 2012,00:14

Vorrei scriverlo in massimo 15 minuti. Se leggerete in data/orario di pubblicazione 00.15 sarò riuscito nel compito.

Da bambino, a scuola, quando un compito era davvero ben svolto, la maestra Luisa oltre ad attaccare una stellina dorata sul foglio ti dava una “lente di cioccolata”, anche nota come smarties. Ebbene, ne ho mangiate di cioccolate ma quella aveva un impareggiabile ed unico gusto di vittoria. 

Penso che le persone, tendenzialmente, abbiano bisogno di circa 15 minuti di esotico al giorno. Esotico inteso come irraggiungibile e meraviglioso. Le persone, quelle che non hanno il coraggio di sterzare improvvisamente, ricercano nel loro quotidiano piccole dosi di follia controllata. La cocaina, un nuovo profumo al mango per ambienti, una tinta rosso fuoco per i capelli o anche solo modificare lievemente la solita ricetta per la crostata, aggiungendo vanillina. Le persone hanno bisogno di intravedere tra le pieghe del previsto una via inattesa. Una via che non vogliono davvero percorrere ma che da sola da senso alla solita via.

Sono 15 minuti di irrazionalità assolutamente controllata, preconfezionata e facilmente dosabile. Una relazione impossibile e clandestina, che le impegni seriamente per pochi minuti al giorno, è una giusta porzione di abisso al quale affacciarsi, tenendo ben allacciata la cintura di sicurezza. 

Sono scelte estreme che si utilizzano per scusarci con noi stessi di non essere in grado di cambiare e accettare un rischio.

Io nella mia vita ho temuto raramente i cambiamenti. Non ho mai quindi usufruito di piccoli spazi di follia, peccando spesso in senso opposto. Mi sono ritagliato anzi piccoli spazi di normalità, meravigliosi cliché in cui affondare ogni tanto. Sicuri e benefici come un piede nudo affondato nella prima sabbia calda della stagione estiva. Sembra che potrebbe essere risucchiato giù fino alle viscere bollenti della terra, ma noi sappiamo di poterlo tirare su quando vogliamo. Eppure per qualche minuto scaviamo sempre più in profondità con l’alluce, fino ad arrivare alla sabbia umida, che inesorabile ci riporta alla realtà. 

Sono i 15 minuti di cui abbiamo bisogno. I 14 esatti in cui ho scritto meritandomi la lente di cioccolato.

 

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Anniversario

scritto da sanfedista il 9 febbraio 2012,03:33

Il mio cervello trotta come un cavallo ad Agnano. Con i suoi zoccoli pesanti fa in pezzi tutto. Io non celebro anniversari. Tranne 2 (politici): 28 ottobre e 8 settembre. Quando ero a scuola pieno di idee illiberali il 28 ottobre mi mettevo in camicia nera. Io la camicia nera la odio. Ero un ragazzino entusiasta e cinico. Fondavo giornali scolastici, mi facevo eleggere rappresentante di classe, m’innamoravo delle donne e organizzavo feste  divertenti. Però cercavo sempre di guardare tutto dall’esterno. Il mio cervello che trottava. Scrivevo poesie. Seguivo le mode. Ero davvero massificato. Però, vi giuro, l’ho sempre saputo. Cioè io sapevo profondamente di essere massificato. E quanto mi piace ora il rumore della tastiera. Ma gli anniversari non li festeggiavo e non li festeggio. Non ricordo le date. Fatico a ricordare i numeri. Li rileggo trenta volte pensando di averli imparati e un secondo dopo scompaiono. E voi, dico voi, dov’eravate il giorno del vostro ultimo anniversario di fidanzamento? Che facevate? Io non lo so, a onor del vero non so nemmeno il giorno del mio anniversario. Sarà il mio rapporto con il tempo, sarà che tutti ci ricordiamo di aver assistito, ad esempio, ad un’ esplosione di un albero, tutti ci ricordiamo cosa stavamo facendo mentre l’albero esplodeva ma tentenniamo nel ricordarci il giorno. A chi importa il giorno? E’ l’evento che fa l’anno, ricordarsi l’evento è più che sufficiente. Eppure tutti maniaci degli anniversari. Siamo una società in rovina che ha fatto della retorica dell’anniversario la sostanza, il concetto, dell’anniversario stesso. La celebrazione come esorcismo o come rito propiziatorio, a seconda che si tratti di un evento spiacevole o gioioso.

 

MA COSA PENSANO QUELLI CHE TACCIONO NEL MINUTO DI SILENZIO? SECONDO ME SI CHIEDONO QUANTO DURERA’ IL MINUTO. PENSANO A SE STESSI, MALE COME AL SOLITO.

 

e ora shhht…sigaretta…e notte. (è notte)

 

 

 

 

 

 

 

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Dovete spendere

scritto da sanfedista il 8 febbraio 2012,18:20

Smettetela di fare i piccoli borghesi e spendete. Comprate cose inutili e costose. Fatelo. A che vi servono i soldi? Affamatevi, non scherzo. Circondatevi di oggetti futili. Cambiate. Siete noiosi. Che spese folli fate? Se la risposta è nessuna, c’è qualcosa che non va.

 

 

 

 

 

 

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Frase del giorno

scritto da sanfedista il 3 febbraio 2012,10:17

 

 

 

 

 

Eadem mutata resurgo

 

 

 

 

 

 

 

Il cesso libero

scritto da sanfedista il 29 gennaio 2012,19:23

Liberiamoci della libertà. Niente è più vincolante della libertà. Chiudiamoci nella clausura mentale, nell’obbligo, nella grettezza del pensiero unico. Solo così il nostro pensiero cercherà vie di fuga fantasiose e si sublimerà sopra la noia. Solo la monotonia, la monocordìa, partorisce ingegno sanguinate, vivo. La libertà non ci farà mai allungare il collo. Sputiamo sulla libertà.

Se il cesso è libero e noi abbiamo un bisogno, non ragioneremo mai su quanto è prezioso il cesso libero. 

Siamo tutti morti. Morti che seppelliscono morti.

 

 

 

 

 

schemi mentali

scritto da sanfedista il 25 gennaio 2012,19:55

Dire, Fare, Baciare, Lettera o Testamento?

Grazie agli schemi mentali la mosca sbatte ripetutamente sul vetro
Non diamo l’unica risposta esatta, perché sembra inopportuna
Fissiamo la luna, ma per correttezza anche un po’il dito.

 

Dire, Fare, Baciare, Lettera o Testamento?
Tutto. Perché le suddette proposte possono essere concatenate, o le une conseguenze delle altre, anche in ordine differente. Quindi rispondo: tutto. Dico, faccio, bacio, scrivo una lettera e faccio testamento (le cose potrebbero riassumersi in un’unica azione). Non applico schemi mentali e quindi non mi precludo di fare le cose in istantanea contemporaneità. Fossi diverso sarei, un tram su un binario, un criceto in una ruota, un minuscolo borghese o un morto. A quel punto avrei fatto bene a non fare testamento, per non cadere proprio all’ultimo in uno schema mentale. Che si scannino per l’eredità e che vinca il più forte o il più empio.

 

 

 

 

 

così tanto per ricordarlo

scritto da sanfedista il 19 gennaio 2012,19:42

Parto. Non dimenticherò né la via Toledo né tutti gli altri quartieri di Napoli; ai miei occhi è, senza nessun paragone, la città più bella dell’universo.

Stendhal

 

Così tanto per sbandierarlo con violenza ai detrattori. Perché noi siamo Napoletani e nel bene e nel male abbiamo una città che ci appartiene e a cui noi apparteniamo. Una città in cui sono cresciuto e che mi ha cresciuto. Quanti altri luoghi al mondo sono formativi come Napoli?

 

 

Convinzione

scritto da sanfedista il 18 gennaio 2012,15:31

Prese di mira il sole. Tese l’elastico della fionda e lasciò partire il sasso. Bingo! Lo colpì in pieno. Il sole si ruppe in una miriade di stelle filanti e qualche secondo dopo era buio come a mezzanotte. Rimise la fionda in tasca e si allontanò fischiettando. Nessuno prima di lui lo considerava possibile quindi nessuno ci aveva mai provato. Bastava una discreta fionda e una buona mira. Nulla di eccezionale, e il sole è spento.

 

 

 

 

 

 

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Novità e affondamenti

scritto da sanfedista il 17 gennaio 2012,16:00

 

… — -. — | .- …- …- — -.-. .- – —

 

Ripeto

 

… — -. — | .- …- …- — -.-. .- – —

 

Ho deciso di usare il morse perché in questo periodo fa tanto marinaresco e credo che sia proprio la moda del momento. Tra l’altro stiamo rivivendo i miti pre grande depressione, affondamento transatlantico incluso.

La domanda è: Saremo mai più giovani di oggi? No ovviamente, no. Quindi ad ognuno le sue proprie conclusioni.

 

 

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Frase del giorno

scritto da sanfedista il 3 gennaio 2012,22:37

 

 

Soffiava instancabilmente bolle di sapone sotto la pioggia.