Suicidio
Secondo me il suicidio è un diritto inalienabile del singolo. Se una persona pensa di non farcela più e matura l’idea di togliersi la vita ha la mia piena comprensione. Il suicidio è un gesto troppo mastodontico per essere etichettato, giudicato. Penso che nelle persone che si uccidono l’idea della morte sia come per me l’idea di una bottiglia d’acqua frizzante d’estate. Un sollievo.
Ebbene c’è chi dice che il suicidio è un atto di coraggio, chi che è un segno di debolezza. Io penso che per qualcuno sia semplicemente un’esigenza come, il mangiare, il bere, il coprirsi. Tuoneranno i cattolici, me incluso, sulla indisponibilità della vita in quanto dono di Dio. Mormoreranno i più sfortunati, quelli che dicono “io vivo in queste condizioni e lui che era sano si uccide”, neanche la sua morte ti avesse rubato un po’ di salute, fortuna o felicità.
L’ammazzarsi è un atto personale, una possibilità che deve essere disponibile. Il suicidio è la clausola a nostro vantaggio del venire al mondo. Nasciamo senza chiederlo dobbiamo poter morire se lo vogliamo.
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