piccole commozioni (forse anche cerebrali)
Rivendico il sacrosanto diritto alla commozione anche per gli uomini. Stasera danno il film “uno sceriffo extraterrestre”. Ero un bambino. Il nonno era vivo. Io il sabato dormivo sempre dai nonni. Rimanevo la sera a guardare la tv con la nonna, in quel museo che è il soggiorno di quella casa, e si vedevano sempre i film di Bud Spencer, in particolare il mio preferito era questo “lo sceriffo” lo guardavo e ridevo come un matto, il giorno dopo ripetevo le battute. Fu anche la prima volta che mi commossi per un film, nella scena che seguirà, per l’esattezza.
La nonna era paziente. Stasera l’ho chiamata, vivo a Roma, ho quasi 30 anni e lei 85, ci sente meno ma ricorda ancora…le ho ricordato del film e mi sono un po’ commosso. Per il film e per il passare degli anni, che me la fanno ritrovare anziana, un po’ curva, sempre lucidissima e alle volte ancora cinica. Con i suoi bilanci, come tutti noi, con i suoi errori, e con la mia immensa rabbia di non poter tornare indietro anche solo per una sera, per un film. Magari sapendo che il nonno dorme nella stanza accanto. Si sveglierà a mezzanotte, colpa dell’insonnia figlia della campagna d’Albania o d’Africa, si alzerà, berrà un generoso bicchiere di whisky – la sua medicina – e brucerà un intero pacchetto di sigarette “bis”, io ricordo gouloises, davanti alla tv. Magari tornerà in stanza e ricomincerà a scrivere, con il rumore della sua macchina che invaderà l’immensa casa buia, e che mi farà dormire tranquillo.
Potenza del cinema, immensa potenza di questo strumento. La domenica mattina a entrare in quel salone solo odore di sigaretta e un televisore spento. Sono contento di portare avanti le tradizioni.
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