Disastri Italiani, il Savoia in finale a SanRemo

scritto da Sanfedista il 20 febbraio 2010,01:16
Traditori delle mie due fedi.
Rispondo al festival con due mie proposte.




Frase del giorno

scritto da Sanfedista il 18 febbraio 2010,23:43
Из искры возгорится пламя




Una tragedia moderna, la carta igienica

scritto da Sanfedista il 17 febbraio 2010,23:15
Sono affaticato, stanco, sudato, sono ora tornato da da una corsa di circa 4 ore. Cioè, vi racconto, ero in bagno stavo cambiando la carta igienica quando mi scivola di mano. Ma non era un rotolone regina? Cioè l’ho inseguito per chilometri.



Maledetto Savoia

scritto da Sanfedista il 16 febbraio 2010,23:07
…come da titolo…è più forte di me io i savoia li disprezzo…maledetta stirpe…pure a s.remo…

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Avete presente?

scritto da Sanfedista il ,20:17

Sono i monsoni
Ma quali monsoni? Siamo a Roma, è il cattivo tempo.
No, sono i monsoni.
Ma che siamo in Bangladesh?
Io non so dove sia questo posto, ma sono i monsoni. Franco! Bel cagnolino -con idiota voce dolce – bel cagnolino, paffutello, paffutello tenerello.
Signore ma quel cane è morto ed è in avanzato stato di decomposizione.
Ma non dica sciocchezze, Franco è un bel cagnolone forte!
Ma c’è un verme che si sta cibando avidamente del suo occhio, puzza pure.
No non puzza è che è vecchio e non tiene più i gas, è il suo modo per salutare la vita.
La vita l’ha già salutata ed i gas sono quelli della putrefazione e quelli non li tieni.
Comunque sono i monsoni, ma lei non è di Roma?
No, effettivamente sono di Napoli.
Ah, Napoli la città della malavita.
Il suo cane è morto e non potrà fare nulla per riportarlo in vita. Nulla.
E lei è un criminale?
Non ancora.
Mio figlio ha il posto fisso, è medico e guadagna molti soldi.
Neanche il figlio innaturale di Esculapio ed Ippocrate riporteranno in vita Franco, lo sa vero?
Mio figlio è anche socialista ma ha la porsche.
Effettivamente ora che guardo bene il suo povero cagnolino è martoriato da segni di pneumatici, ma di quelli grossi da 18′.
Io ho fatto il partigiano. Sparavo i fascisti di Salò.
Franco bel cagnolone! Bel cagnolone!
Ma allora vede che è vivo?
No è morto.
Sa Franco è l’unico mio amico da quando mi hanno rotto la fisarmonica. Mi tiene compagnia e mi difende dai Rumeni.
Italianu bastardu figlio di putana, voi sempre parlare di rumeni, suo cane morto.
Vede che lo dice anche il rumeno che il cane è morto?
Mentono, sono ladri e bugiardi come i napoletani. Una volta, quando ero vigile urbano, facevamo a gara a chi multava più macchine targate NA. Ora non ci vedo più bene altrimenti continuerei a rigarle. Franco, Franco ma perchè non rispondi? Franco, caro, caro, bello. Hai il nasone bagnato!
No è lei che sta accarezzando un muscolo, in quella parte la pelle è andata, non è un nasone bagnato, è un muscolo umidiccio.
Andiamo Franco, è arrivato il bus.

Oh Dio Santo, non so come sia potuto succedere, è sbucato all’improvviso e non sono riuscito a frenare il pullmann. Oddio che tragedia mi sento male, povero vecchio.

Una voce tra la folla intanto: Ma il cane è vivo! Salviamo almeno lui.
Sì è vivo, bel cagnolone – fece una signora avvicinandosi-
Si chiama Franco – interruppi io – ed è morto, ma già da un po’.
Ma non dica sciocchezze è vivo, si vede benissimo.
Si è vivo, maledetti monsoni che bagnano le strade e allungano i tempi di frenata.
Ma che dice è il cattivo tempo siamo a Roma, mica siamo in Bangladesh.

Mi accendo una sigaretta.




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Frase del giorno

scritto da Sanfedista il 9 febbraio 2010,19:58

L’amore ci spinge all’impazienza e ci obbliga alla pazienza.
Sono sempre più convinto che questo sentimento sia il punto d’accordo dell’unica trattativa tra Dio e Satana andata a buon fine.

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Italia – Israele. errori del Premier

scritto da Sanfedista il 4 febbraio 2010,13:32
A questo punto mettiamocela noi una bella bomba nella metro. L’Italia da sempre ha tenuto un atteggiamento ambivalente tra Israele e Palestina. Con il cd.dossier "Moro" addirittura negli anni settanta l’Italia divenne una sorta di porto franco per terroristi arabi. L’Italia in pratica chiudeva un occhio sui depositi di armi dei palestinesi nel nostro Paese, a patto che i palestinesi non le avrebbero mai utilizzate contro di noi. In effetti, tranne Fiumicino, ma l’attacco era alla compagnia Israeliana El Al, l’Italia ha goduto di un lungo, ininterroto periodo di pax terroristica mussulmana. Lo stesso non è accaduto ad altri paesi, vedasi Germania, Inghilterra e ultimamente addirittura Spagna.

L’Italia ha quindi sempre strizzato l’occhio ai  palestinesi, ben tollerati  dall’intero arco parlamentare. L’MSI era pro-palestina, i comunisti furono storicamente vicini ad Arafat, i socialisti Craxiani pure: basti ricordare il caso Abbu-Abbas e la profonda amicizia che legava i leader, tanto da portare Arafat nel 1999 a proporre a Craxi un passaporto diplomatico per far ritorno in Italia, offerta poi cordialmente rifiutata dall’esule. Il PRI con il governo Spadolini non solo invitò, poi, Arafat in Italia nell’82, consentendo di entrare in parlamento con pistola e guardie armate di AK-47, tutto ciò con il placet della presidentessa Jotti, ma addirittura chiuse con i palestinesi importanti accordi economici.

La DC infine era esteriormente equidistante ma certamente più filo palestinese e questo non solo alla luce del "dossier Moro" succitato, ma anche per un fastidio storico nei confronti della popolazione Ebraica da parte dei cattolici; fino al ’62 nella preghiera del Venerdì Santo, l’Ebreo era aggettivizzato come "Perfido",
Oremus et pro perfidis Judaeis, per l’appunto. In seguito modificata varie volte, la preghiera spera oggi in una più blanda conversione dell’ebreo. La DC certo quindi non era il primo sponsor nè degli ebrei nè dello stato di Israele.

Veniamo ad oggi. Berlusconi nella sua recente visita, durante il discorso alla Knesset, il parlamento israeliano, si è offerto non solo di diventare il migliore amico di Israele, proposta gioisamente accolta da Netanyau e dall’Iran, ma ha rilanciato, auspicando un’eventuale ingresso nella UE, questo è quantomeno fantasioso, visti i problemi che la Turchia sta avendo per l’ingresso pur essndo paese più titolato all’ingresso rispetto a Israele.

Il vero rischio però è che Berlusconi con questo atteggiamento non solo ha invertito la tradizionale rotta dello Stato, ma potrebbe aver incrinato alcuni equilibri che ci consentivano di prendere la metro fischiettando. Sono d’accordo che il terrorismo non debba in alcun modo condizionare la politica estera di un Paese sovrano, ma sarei felice di sapere qual è stata la contropartita per tanto sbilanciamento. Potrei accettare da cittadino una decisione simile, ma vorrei perlomeno conoscere le motivazioni che hanno spinto mr.B a farlo, così se il convoglio su cui viaggio dovesse clamorosamente brillare saprei a cosa la mia vita è stata sacrificata, e magari morirei più sereno con la certezza di aver contribuito al benessere nazionale.





 

Il giorno della memoria e i problemi sui bus

scritto da Sanfedista il 27 gennaio 2010,11:48
Il giorno della memoria deve essere un’occasione di riflessione non solo sui problemi delle minoranze, ma anche sui problemi delle maggioranze.

Credo che questo sia il giorno giusto per parlare dei trasporti pubblici e del maleodore emesso dagli extracomunitari. Essi per evidente mancanza di lavanda e/o ristrettezze economiche tali da non poter fruire di acqua saponata, infestano con i loro umori gassosi i mezzi pubblici.

Noi si va al lavoro, si scende presto la mattina e si paga l’abbonamento. Gli extracomunitari salendo sui bus e sulle metro, spesso senza vidimare alcun titolo di viaggio, rovinano a tutti noi il buongiorno. Usciamo di casa con il sapore del cornetto, saliamo sul bus e sentiamo ben altri aromi.

Altro che Kimbo sudamerica o profumi d’oriente. Questi maleodorano forte e con diverse profumazioni. Si va dalla birraccia del rumeno, al sudore tandori dell’indiano o all’alito cipollatissimo del negro africano, che poi dico già non mangiate, quando mangiate, mangiate solo cipolla, allora fa bene il buon Dio a mandarvi le carestie.

Altro che camere a gas, non bisogna andare ad Auswitz (o come cazzo si scrive), basta prendere il tram…

Infine ho una proposta che vorrei presentare proprio in questo giorno: posti separati per italiani ed extracomunitari, magari con ingressi differenti e areazioni più efficaci.

Firmato

Un Liberal




p.s.

A chi non fosse chiaro il testo succitato è evidentemente satirico, nel senso sbeffeggiatorio nei confronti di chi davvero potrebbe pensare queste cose, tipo l’elettore medio della ###A, mi riferisco ad un partito del nord. La foto non è in alcun modo collegata al testo, non so nemmeno chi sia…


Frase del giorno

scritto da Sanfedista il 25 gennaio 2010,17:57
Il ridicolo non è tanto nell’amore. Il ridicolo è nel ridicolo dell’amore, nel riuscire a tirare i capelli durante un rapporto sessuale e trenta secondi dopo, trovarsi abbracciati e parlarsi con le vocine da cretini. 

Se ci si pensa se ne può morire, ma davvero.

Olè.

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Haiti e timori per il futuro dell’occidente

scritto da Sanfedista il 23 gennaio 2010,23:57

Io credo che le nostre responsabilità, intese come quelle del sistema occidentale, siano massime. La tragedia di Haiti, pur derivante da un fenomeno ingestibile, illumina nuovamente le nostre inadempienze nei confronti di popoli, stati, che soggiacciono sotto le esigenze dei pochi. Io amo il nostro modo di vivere, sono un alfiere della nostra cultura e di tutto quello che l’occidente ha prodotto. Dobbiamo però rinnovarci, smettere la ricerca dei nostri utili a tutti i costi per farci tutori di un benessere maggiormente diffuso, mettendo a disposizione ti tutti la nostra cultura e le nostre esperienze.
L’africa nostro bacino inesauribile di risorse e per questo coattamente tenuto barbaro e dipendente prima o poi morderà il freno e reclamerà i propri diritti, mettendo in crisi allora la pace in cui viviamo e che costa, ad altri, molto.

Assisteremo, quindi, ad una lotta dei popoli poveri e numerosi di braccia contro gli affamatori che detengono ferocemente il monopolio di tutte le ricchezze e di tutto l’oro della terra; sarà la lotta dei popoli fecondi e giovani contro i popoli isteriliti e volgenti al tramonto, sarà la lotta tra due secoli e due idee. Inevitabilmente troveremo genti decise ad affrontare i rischi ed i sacrifici di una guerra (non avranno nulla da perdere).  Essi prima o poi muoveranno queste decisioni che l’onore, gli interessi, l’avvenire ferreamente imporranno, poiché un popolo è veramente tale se considera sacri i suoi impegni e se non evade dalle prove supreme che determinano il corso della storia. E questo è inevitabile, poichè dalla mortificazione, lunga e subita, nasce un onore coriaceo e cieco.

Haiti ha svelato nuovamente un mondo che subisce ed uno che soccorre, così come fu per lo Sri Lanka, o per il Darfur, dobbiamo accorgerci che la nostra vita, paradossalmente, costa come quella degli ultimi. Perchè quando la vita degli ultimi costerà zero la nostra sarà a repentaglio, poichè chi non ha nulla da perdere è ben disposto a tramutare lo zero in un valore per un riscatto altrimenti inattuabile. Ed allora gli uomini bomba si moltiplicheranno e tutto quello che abbiamo costruito sarà irrimediabilmente incrinato, il mondo cercherà un nuovo equilibrio.



Per cronaca ho rubato in questo post alcune parole ad un altro. Che si conferma essere ancora attualissimo. Un maestro, come sempre.