Una serata, una carta, una pistola
scritto da Sanfedista il 30 maggio 2010,22:56
A metà spettacolo c'era il numero della carta intrappolata. Con la mano destra tirò sù la manica sinistra e con la sinistra si sbottonò il polsino destro. Ampio respiro, base musicale con rullo di tamburi. Scelse accuratamente lo spettatore dalla sala, sulla mezza età con una camicia troppo larga e la cravatta un po'slacciata. Con passo esitante l'uomo raggiunse il palco. Dopo il classico discorso iniziale sulla telepatia e la battuta sul sushi spiegò il gioco. Una carta scelta dall'inconsapevole astante riappariva sotto il suo piatto al tavolo. Un giochino semplice semplice con finto mescolamento e baro compare.
"La carta scelta è il Jack di picche! La mostri al pubblico, ed ora chiedo la cortesia di sollevare il piatto dove era seduto il signore, che carta c'è?". SILENZIO
"Il Jack di picche! Nulla sfugge alla trappola della telepatia".
Al signore le coronarie non ressero, temeva che il mago fosse entrato nella sua testa ed avesse scoperto il suo segreto inconfessabile. Crepò senza un lamento. Semplicemente stecchito s'accasciò sulle assi. Fu trascinato fuori come un maiale. Il mago rassicurò tutti e disse, mentendo, che l'uomo stava benissimo. La moglie terrorizzata fu condotta fuori da due grossi uomini.
Il mago al termine della serata sbagliò il numero della pistola assassina, mai come in quel caso il nome fu azzeccato. Un calibro 5,56 Nato piazzato nel bel mezzo della mitralica. Sangue ovunque, donne che svenivano e bambini che urlavano eccitati. Troppa distrazione per il mago, quello che aveva visto nella testa dell'uomo era davvero terribile.
Sul palco salì un senatore che stava con famiglia allo spettacolo, che con parole ferme cercò di tranquillizzare il pubblico, invitandolo ad uscire ordinatamente.
Quando cade l'acrobata fanno entrare i pagliacci, si disse il vecchio macchinista che tirò giù il sipario e si accese una sigaretta.
"La carta scelta è il Jack di picche! La mostri al pubblico, ed ora chiedo la cortesia di sollevare il piatto dove era seduto il signore, che carta c'è?". SILENZIO
"Il Jack di picche! Nulla sfugge alla trappola della telepatia".
Al signore le coronarie non ressero, temeva che il mago fosse entrato nella sua testa ed avesse scoperto il suo segreto inconfessabile. Crepò senza un lamento. Semplicemente stecchito s'accasciò sulle assi. Fu trascinato fuori come un maiale. Il mago rassicurò tutti e disse, mentendo, che l'uomo stava benissimo. La moglie terrorizzata fu condotta fuori da due grossi uomini.
Il mago al termine della serata sbagliò il numero della pistola assassina, mai come in quel caso il nome fu azzeccato. Un calibro 5,56 Nato piazzato nel bel mezzo della mitralica. Sangue ovunque, donne che svenivano e bambini che urlavano eccitati. Troppa distrazione per il mago, quello che aveva visto nella testa dell'uomo era davvero terribile.
Sul palco salì un senatore che stava con famiglia allo spettacolo, che con parole ferme cercò di tranquillizzare il pubblico, invitandolo ad uscire ordinatamente.
Quando cade l'acrobata fanno entrare i pagliacci, si disse il vecchio macchinista che tirò giù il sipario e si accese una sigaretta.
categoria: Tag:fumo sigaretta
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