5 gradi a dritta
scritto da Sanfedista il 21 ottobre 2009,00:15
Kjell masticava lo snuss, quello essiccato all’aperto nelle regioni del Mälardalen. Lo teneva intrappolato tra il labbro superiore e le gengive. Il suo tabacco era solo quello, mai una sigaretta.
Charles Perrault, due ponti sotto, fumava l’ennesima gauloises senza filtro, preso com’era dalla ritinteggiatura del passamano non s’accorgeva della cenere che come neve riscaldata si staccava dalla sigaretta adagiandosi tra i bottoni della sua pea jacket. Un giorno ad Anversa gli avevano chiesto se fosse parente dello scrittore. Tiro mancino per uno con la terza elementare. Chiese un’altra birra, pensò che lo stesse sfottendo e lo riempì di botte.
In sala macchine Tok, mormorava antiche nenie in Pa-Heng, nenie che parlavano di come il suo popolo fosse stato creato da una rana e di come si tornava al mondo 13 giorni dopo la morte. Ed intanto mentre rideva pensando a tutti quelli che aveva truffato nel suo paese, appoggiava la sua pipa vietnamita sulla caldaia, facendo ardere un po’ di più il tabacco nel fornellino.
Sulla tolda il giovane marconista malediceva il padre e la scuola navale di Genova e osservando il mare calmo pensava stesse sprecando la sua vita. Il primo ufficiale gli allungò un toscano ed il cerino s’immolò al buio per un istante.
In cabina il vorstenlanden scivolava docile nella cartina, prorogando l’insonnia del vecchio fiammingo, la foto dell’americana era sopravvissuta anche al sale del mare. Magari era morta, lui la immaginava schiacciata in un ascensore coi fili spezzati ed allora si sentiva un meglio e magari dormiva anche un po’.
5 gradi a dritta, 5 mani, pesano come mille in un’ora del genere o come mezzo in una buona giornata. Ma quella notte anche il buon Dio del mare fumava ed in una boccata di nebbia tutto scomparve, come un trucco riuscito, il silenzio nel momento della morte fu interrotto solo dal suono di una fiamma spenta nell’acqua, un sibilo, e di nuovo silenzio.
Charles Perrault, due ponti sotto, fumava l’ennesima gauloises senza filtro, preso com’era dalla ritinteggiatura del passamano non s’accorgeva della cenere che come neve riscaldata si staccava dalla sigaretta adagiandosi tra i bottoni della sua pea jacket. Un giorno ad Anversa gli avevano chiesto se fosse parente dello scrittore. Tiro mancino per uno con la terza elementare. Chiese un’altra birra, pensò che lo stesse sfottendo e lo riempì di botte.
In sala macchine Tok, mormorava antiche nenie in Pa-Heng, nenie che parlavano di come il suo popolo fosse stato creato da una rana e di come si tornava al mondo 13 giorni dopo la morte. Ed intanto mentre rideva pensando a tutti quelli che aveva truffato nel suo paese, appoggiava la sua pipa vietnamita sulla caldaia, facendo ardere un po’ di più il tabacco nel fornellino.
Sulla tolda il giovane marconista malediceva il padre e la scuola navale di Genova e osservando il mare calmo pensava stesse sprecando la sua vita. Il primo ufficiale gli allungò un toscano ed il cerino s’immolò al buio per un istante.
In cabina il vorstenlanden scivolava docile nella cartina, prorogando l’insonnia del vecchio fiammingo, la foto dell’americana era sopravvissuta anche al sale del mare. Magari era morta, lui la immaginava schiacciata in un ascensore coi fili spezzati ed allora si sentiva un meglio e magari dormiva anche un po’.
5 gradi a dritta, 5 mani, pesano come mille in un’ora del genere o come mezzo in una buona giornata. Ma quella notte anche il buon Dio del mare fumava ed in una boccata di nebbia tutto scomparve, come un trucco riuscito, il silenzio nel momento della morte fu interrotto solo dal suono di una fiamma spenta nell’acqua, un sibilo, e di nuovo silenzio.
categoria: Tag:fumo sigaretta
commenti: Nessun commento su 5 gradi a dritta (popup) | commenti
commenti: Nessun commento su 5 gradi a dritta (popup) | commenti
Commenti
RSS feed dei commenti a questo articolo.
La URL per fare il TrackBack di questo articolo è: http://www.sanfedista.it/2009/10/21/5-gradi-a-dritta/trackback/
Non ci sono ancora commenti.
Lascia un commento
Linee e paragrafi tornano a capo automaticamente, gli indirizzi e-mail non vengono mai visualizzati, codice HTML consentito: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>