saltellando nel miglio verde
scritto da Sanfedista il 31 agosto 2009,17:49
Il miglio verde, cosìdetto per il colore del linoleum, è quella porzione di vita che percorre il condannato a morte dalla sua cella al luogo di esecuzione della condanna.
Sento già vociare:"Grazie Sanfedista per questa allegria settembrina che ci stai per sottoporre". O ancora:" Sanfedista tu si che interpreti con gioia il tuo ritorno in ufficio". Uno timido si limita:" Sanfedista che ottimismo".
Sì, signori e signore. Oggi il Sanfedista è sostanzialmente triste. E’ triste perchè il pensiero più allegro che riesce a trovare è quello sul perchè della morte. Sul perchè abbiano creato un essere tanto imperfetto, così fallace da spegnersi arrivato ad un dato punto. Ed allora ecco che mi arriva al cervello il pensiero di come tutti noi stiamo percorrendo un miglio verde, qualcuno ci metterà un po’di più per completarlo qualcuno molto meno ma la destinazione è inesorabilmente la stessa per tutti.
"Evviva il Sanfedista e il suo buon umore!!!". "Sanfedista sei un toccasana per la depressione!".
Sarei puerile se dicessi che questa forma di tristezza deriva dal primo giorno di lavoro post vacanze. Il sentire è più profondo deriva dalla disillusione. Quando sono partito pensavo che il ritorno al lavoro fosse baciato da grandi novità. Sconvolgimenti che mi facessero, d’un tratto, amare quello che sto facendo. No, ed è un "no" decisamente secco, che se aveste sentito con quanta forza l’ho battuto sulla tastiera vi sareste alzati di scatto.
La tristezza va oltre la consapevolezza di essere sottoposto ad un individuo beceramente più mentecatto di te, ma si corrobora (tristezza-corrobora, abbiamo un ossimoro) nella certa voglia di cambiare non supportata però da offerte vantaggiose economicamente.
Mi rileggo. (3 minuti dopo)
Bene, d’ora in avanti Noi prendiamo il controllo del cervello del Sanfedista. Siamo un gruppo di neuroni combattenti per la libertà. E questa è la nostra storia:
Ci siamo finti morti durante la grande asfissia dovuta al nodo della cravatta dello scorso 29 luglio. Ci siamo riorganizzati e sparpagliati, abbiamo raccolto fondi con rapine a neuroni irregimentati e ben nutriti. Il nostro capo è il neurone 12.503, già vittorioso durante la battaglia della notte dell’alcool del ’99, del torneo di Playstation "Casa XXXXX" del 2003, ferito ma non fiaccato durante la celebre resistenza alla canna del 2005, notte di S.Lorenzo.
Siamo ben organizzati, anarchici quanto basta e pronti a bloccare le sinapsi in caso di rappresaglia.
Abbiamo or ora preso il potere, quindi rileggiamo l’ultimo post del Sanfredista (…psss si scrive SANFEDISTA -ah ok-). Dopo sommaria lettura (fanculo le letture approfondite) abbiamo stabilito che ci sono troppi paroloni, che il periodo -dice il neurone 6.545, quello rimasto attivo durante il liceo- che il periodo è troppo complesso e ricorda lo stile? Ricorda lo stile? Che stile 6.545? – lo stile Ciceroniano-. Ah ecco, ricorda lo stile Ciceroniano, che è una cosa a noi sconosciuta e per questo ci fa schifo.
Il pessimismo del Sanfedista è proprio di una gestione vecchia. Ora guida l’irrazionalismo. Dopo prima sommaria lettura -ribadiamo- pensiamo che il concetto espresso alla fine del post quello della "mancanza di offerte vantaggiose economicamente" faccia più schifo dello stile ciceroniano e per questo:
Sti cazzi ai vantaggi economici, se il Sanfedista troverà, anche a gratis, un posto più stimolante lo accetterà. Il Sanfedista ha 27 anni; noi gruppo di neuroni moriremo verso i 33/34, quindi abbiamo ancora pochi anni per far si che il Sanfedista non si debba pentire di qualcosa, quando gli altri neuroni, quelli più longevi e resistenti gli presenteranno i primi bilanci. Il nostro compito è arduo, siamo la dittatura dell’irrazionale che ogni tanto deve far colpi di stato.
Perchè poi sappiamo bene che l’ultimo passo del miglio verde è l’unico da cui ha senso guardarsi indietro, noi saremo morti da un pezzo, ma lui nell’ultimo respiro si ricorderà i cambiamenti irrazionali più che i giorni tutti uguali ed è per quello che sorriderà e compiaciuto ci concederà applauso, nostra unica ricompensa, perchè dei soldi ce ne fotte un cazzo, anche perchè il papà del Sanfedista, in questo è generoso.
Fanculo.
p.s.
comunque sappilo, noi siamo nella sua testa, ti ama alla follia.
Sento già vociare:"Grazie Sanfedista per questa allegria settembrina che ci stai per sottoporre". O ancora:" Sanfedista tu si che interpreti con gioia il tuo ritorno in ufficio". Uno timido si limita:" Sanfedista che ottimismo".
Sì, signori e signore. Oggi il Sanfedista è sostanzialmente triste. E’ triste perchè il pensiero più allegro che riesce a trovare è quello sul perchè della morte. Sul perchè abbiano creato un essere tanto imperfetto, così fallace da spegnersi arrivato ad un dato punto. Ed allora ecco che mi arriva al cervello il pensiero di come tutti noi stiamo percorrendo un miglio verde, qualcuno ci metterà un po’di più per completarlo qualcuno molto meno ma la destinazione è inesorabilmente la stessa per tutti.
"Evviva il Sanfedista e il suo buon umore!!!". "Sanfedista sei un toccasana per la depressione!".
Sarei puerile se dicessi che questa forma di tristezza deriva dal primo giorno di lavoro post vacanze. Il sentire è più profondo deriva dalla disillusione. Quando sono partito pensavo che il ritorno al lavoro fosse baciato da grandi novità. Sconvolgimenti che mi facessero, d’un tratto, amare quello che sto facendo. No, ed è un "no" decisamente secco, che se aveste sentito con quanta forza l’ho battuto sulla tastiera vi sareste alzati di scatto.
La tristezza va oltre la consapevolezza di essere sottoposto ad un individuo beceramente più mentecatto di te, ma si corrobora (tristezza-corrobora, abbiamo un ossimoro) nella certa voglia di cambiare non supportata però da offerte vantaggiose economicamente.
Mi rileggo. (3 minuti dopo)
Bene, d’ora in avanti Noi prendiamo il controllo del cervello del Sanfedista. Siamo un gruppo di neuroni combattenti per la libertà. E questa è la nostra storia:
Ci siamo finti morti durante la grande asfissia dovuta al nodo della cravatta dello scorso 29 luglio. Ci siamo riorganizzati e sparpagliati, abbiamo raccolto fondi con rapine a neuroni irregimentati e ben nutriti. Il nostro capo è il neurone 12.503, già vittorioso durante la battaglia della notte dell’alcool del ’99, del torneo di Playstation "Casa XXXXX" del 2003, ferito ma non fiaccato durante la celebre resistenza alla canna del 2005, notte di S.Lorenzo.
Siamo ben organizzati, anarchici quanto basta e pronti a bloccare le sinapsi in caso di rappresaglia.
Abbiamo or ora preso il potere, quindi rileggiamo l’ultimo post del Sanfredista (…psss si scrive SANFEDISTA -ah ok-). Dopo sommaria lettura (fanculo le letture approfondite) abbiamo stabilito che ci sono troppi paroloni, che il periodo -dice il neurone 6.545, quello rimasto attivo durante il liceo- che il periodo è troppo complesso e ricorda lo stile? Ricorda lo stile? Che stile 6.545? – lo stile Ciceroniano-. Ah ecco, ricorda lo stile Ciceroniano, che è una cosa a noi sconosciuta e per questo ci fa schifo.
Il pessimismo del Sanfedista è proprio di una gestione vecchia. Ora guida l’irrazionalismo. Dopo prima sommaria lettura -ribadiamo- pensiamo che il concetto espresso alla fine del post quello della "mancanza di offerte vantaggiose economicamente" faccia più schifo dello stile ciceroniano e per questo:
Sti cazzi ai vantaggi economici, se il Sanfedista troverà, anche a gratis, un posto più stimolante lo accetterà. Il Sanfedista ha 27 anni; noi gruppo di neuroni moriremo verso i 33/34, quindi abbiamo ancora pochi anni per far si che il Sanfedista non si debba pentire di qualcosa, quando gli altri neuroni, quelli più longevi e resistenti gli presenteranno i primi bilanci. Il nostro compito è arduo, siamo la dittatura dell’irrazionale che ogni tanto deve far colpi di stato.
Perchè poi sappiamo bene che l’ultimo passo del miglio verde è l’unico da cui ha senso guardarsi indietro, noi saremo morti da un pezzo, ma lui nell’ultimo respiro si ricorderà i cambiamenti irrazionali più che i giorni tutti uguali ed è per quello che sorriderà e compiaciuto ci concederà applauso, nostra unica ricompensa, perchè dei soldi ce ne fotte un cazzo, anche perchè il papà del Sanfedista, in questo è generoso.
Fanculo.
p.s.
comunque sappilo, noi siamo nella sua testa, ti ama alla follia.
categoria: Tag:decadenza, dittatura, respirare
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