frase del giorno
…mio padre preferisco chiamarlo il de cuius…
…mi hanno sempre detto che riuscivo a capire le persone con pochi sguardi, è un talento che non mi ha mai affascinato, semplicemente non mi interessa…
…mio padre preferisco chiamarlo il de cuius…
…mi hanno sempre detto che riuscivo a capire le persone con pochi sguardi, è un talento che non mi ha mai affascinato, semplicemente non mi interessa…
E’ sempre così disgraziatamente piacevole sentirsi dire:"tranquillo".
La dedico ad un po’ di persone questa canzone, ognuno può cogliere un piccolo aspetto nel testo…perchè la sera è quella adatta per questa piccola lezione, sopratutto al minuto 2.32…rido, un po’ per le ineffabili vesti del menestrello un po’ per il cinismo, davero amaro, del testo nella sua interezza.
Sarà l’atmosfera da fine millennio ma stasera mentre in tv scorrevano le immagini degli economisti depressi, noi si cenava insolitamente opulenti. Un po’ così, un po’ alla "120 giornate di Sodoma" di PPP, un po’ alla maniera della "grande abbuffata" di Ferreri, ed in questa contaminatissima luce, mezza Bunuel e mezza pastasciutta con soffritto, è venuto in mente a non so chi il ricordo dei videogiochi. Di quelli vecchi, di quelli che facevano male alle dita.
Non c’era ergonomia dei pad, anzi i pad erano i fratelli buffi dei joystick, la playstation neanche la sognavamo, il cd non rifletteva multicolore la luce.
In questa atmosfera da fine millennio, ora che il cd è quasi obsoleto, abbiamo aperto lo scomparto piaceri ludici infantili.
Uno dietro l’altro ci siamo sparati le rimembranze di:
Io ora non so se tutto questo andrà perduto come lacrime nella pioggia, so solo che qui, quando un millennio è appena finito ed un nuovo millennio è appena entrato in crisi, pensare che, se ti accovacci davvero forte, puoi scomparire in un tubo e riapparire al livello 99 ti da un’insolita serenità, un piccolo segmento di nostalgia condensata in dolcissimo primigenio latte.
"Signore v’è aria di tempesta"
"No, non è così, non vedi che è solo il tempo che ci rende incerti".
E’ davvero così imperdonabile credere che le cose siano foderate di senso? Che l’attimo sospeso in realtà sia l’eterno racchiuso in attimo?
Mi leghi, mi bendi e la pelle racconta piano dei tuoi capelli, dei tuoi seni che incerti danno forma al mio buio, delle tue mani che rinnovano in me l’idea di energia. Un brivido dolce…un attimo appena, un nuovo mondo si svela.