L’Automobile

scritto da Sanfedista il 5 settembre 2007,00:32

Sostanzialemente non v’è nulla che identifichi maggiormente una persona che l’auto che guida. Anche chi non si interessa in alcun modo alle automobili compiendo una scelta di disinteresse si pone in una categoria di soggetti.

Personalmente ritengo che le automobili siano ciò che di più sublime l’uomo abbia mai creato, F.T.Marinetti definendola la moderna Nike di Samotracia (consiglio a chi ha letto "Nike" alla maniera delle celebri quanto disgustose calzature d’oltreoceano, di interrompere qui la lettura e di smetterla di frequentare oltre il mio blog) riusciva a cogliere la vera anima il reale spirto del bene. L’autovettura è la madre dei nostri giorni, è l’amante desiderata, è il nostro regno, il nostro simbolo di potenza. L’automobile è donna, la scegliamo noi, la paghiamo la conduciamo come e dove meglio crediamo. L’automobile è l’ultima isola di maschilismo in un mare di femminismo imperante, le donne o la odiano o se ne servono per sembrare più uomini, ma comunque non ne colgono mai l’essenza.

Le automobili, non le chimarò mai macchine, le macchine sono quegli aggeggi noiosi che semplificano la vita, sono facilmente distinguibili in categorie: Berline, Station Wagon, Suv, Monovolume, Fuoristrada, Cabrio, Spider, Coupè. Le sottocategorie sono infinite e dipendono sostanzialmente dalle motorizzazioni e dalle fasce di prezzo. Le automobili sono lo specchio dell’anima.

La Berlina: Andrebbe guidata da un soggetto di età non giovane, con famiglia e con poca fantasia, la berlina più è sportiva più mostra il desiderio del propietario di rivalsa, di emancipazione, di inbsofferenza alla famiglia. Chi ama davvero la propia famiglia non la metterebbe mai a repentaglio correndo a 250 Km/h…Le berline da guidare sono assolutamente le BMW oppure le Saab infine le Volvo, le Mercedes danno quell’aria da gestore di donne di malaffare le Audi sono invece per il rampante professionista appena un po’ affermato. Le Alfa-Romeo sono semplicemente inqualificabili le Lancia mancano.

La Station: L’auto della famiglia felice, qui la scelta è obbligata ed è la Saab, elegante, senza tempo, riuscirebbe a dare il fascino dell’architetto anche ad un noiosissimo esperto di mercati mobiliari, il vantaggio di acquisire il fascino dell’architetto grazie alla Saab è quello di non essere architetto, non combattere quindi ogni giorno con la disoccupazione e non dover comprare, quindi, fiat usate cercando di simulare un’aria finto snob.

SUV e Monovolume:…sei quello che prima aveva letto Nike "NAIK" smettila di ammorbare il mio Blog, nessun uomo con un briciolo di amor proprio può solo lontanamente pensare di poter acquistare un’auto del genere.

Fuoristrada: Non si direbbe ma è l’auto tipicamente femminile, la amano solo loro, la compra solo chi vuole avere successo con esse o è uno strumento di seduzione, non mi si venga a dire che è una scelta pratica, di sicurezza, tengono male la strada e sono praticamente imparcheggiabili. Sugli scudi chi realmente le usa per ciò per cui sono progettate! Il marchio comunque è uno Land Rover, da guidare in cachemire, o al massimo Jeep, per i cinquantenni in jeans se grande per i ventenni con occhiali da sole se Wrangler.

Cabrio: A filo di gas, evitate le super sportive cabrio, la cabrio è una culla la guida della stessa deve essere armonica, i motori diesel sono impensabli per questa categoria di auto, la Coppia (intesa motoristicamente) è l’ultimo parametro che va guardato, la cabrio è un auto comoda con una buona fluidità nella progressione, per passeggiate al mare o meglio, si evita l’afa sulle tortuose strade collinari. Audi o quant’altro, basta evitare come la peste le francesi e le ford, tutto il resto è chic.

Spider: Inglesi, Lotus, MG (requiescat in pacem) e le piccole tedesche, in quest’ ordine vanno valutate e comprate. Le spider sono il top per il giovane dandy, scomode, costose, appariscenti e veloci, urlano con rabbia la giovinezza o il divorzio. Dipende da chi le guida. Per le inglesi il colore è uno British Racing Green.

Coupè/Sportive: Italia, Italia, Italia, non cito neppure le marche, chi ha il privilegio di poterle acqustare non si sentirà mai solo, più utili di una casa al mare, riempiono semplicemente una vita. Le altre vanno bene, inglesi e tedesche e va bene strafiamo, anche le americane, snobbissime in questo caso, sviluppano con un 2,7 litri una potenza che una sportiva europea sviluppa con un più parco milleotto, sono rumorosa plastica con le ruote, v’è maggio inno all’era modena? Le italiane invece sono il profumo di cuoio, una voce rauca da orgasmo, un rivolo di sudore da brivido.

Non cito le giapponesi, le francesi ed altre chincaglierie orientali…

Bentley e RR un tempo altere ed elegantissime latrici di nobiluomini ora vengono occupate da baffuti pastori di petrolio mediorientali o da disgustosi cantastorie di strada alla sincope (rapper) americani. Mano su cuore e sgurdo basso.

I colori tutti, tranne il grigio metallizato, in grado, da solo, di trasformare un gesto eroico in una puntata di uno show della domenica.

Il grigio metallizato è la polvere che si posa sulla Vittoria Alata, è chiara palesazione della mancanza totale di originalità, di spirito critico la meravigliosa conquista della omologazione.

Ho detto tutto.

 

categoria:
commenti: Nessun commento su L’Automobile (popup) | commenti

Commenti

RSS feed dei commenti a questo articolo.

La URL per fare il TrackBack di questo articolo è: http://www.sanfedista.it/2007/09/05/lautomobile/trackback/

Non ci sono ancora commenti.

Lascia un commento

Linee e paragrafi tornano a capo automaticamente, gli indirizzi e-mail non vengono mai visualizzati, codice HTML consentito: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>